Molto presto le manifestazioni di protesta, al momento sparse in tutta Italia, potrebbero convogliare verso Roma. Il sistema politico che fino a questo punto non aveva dato eccessiva importanza al fenomeno forse inizia a tremare. L’indignazione dilaga e questa volta le capacità persuasive potrebbero non essere sufficienti alla Casta per sopravvivere politicamente.

La politica italiana sembra non rendersi conto di quanto sta avvenendo attualmente nel nostro Paese. Il Sistema stavolta rischia davvero grosso: la protesta iniziata il 9 dicembre non accenna a ridimensionarsi, anzi si trasforma. L’iniziativa veniva ricondotta solo al Movimento Forconi, ma in realtà essa si avvia a divenire una protesta collettiva: assorbendo linfa vitale da tutta rabbia repressa nei confronti della Casta mista a quel senso di frustrazione patologico che sta logorando le speranze e i sogni degli Italiani.

Il Sistema è convinto che basterà propinare un ricambio generazionale della classe politica per convincere il popolo di un radicale cambiamento di mentalità. Non è così semplice curare il male che affligge la nostra politica: non basta rinnovare, occorre epurare l’intero organismo. Inoltre i cittadini “creduloni” sono una razza in via d’estinzione; grazie a tutte le promesse vane che la Casta politica ha devoluto gratuitamente e in maniera bipartisan nel coso degli anni.

Intanto la protesta potrebbe spostarsi verso la capitale nella settimana che precede il Natale; secondo quanto annunciato dal Coordinamento. Tuttavia bisognerà fare in modo che il legittimo dissenso non degeneri, non dovrà esserci una marcia su Roma, ma una protesta pacifica e allo stesso tempo costante; in perfetto stile Gandhi, per meglio comprenderci. Occorrere far capire alla Casta che i cittadini si sono destati dal lungo sonno. Solo attraverso la massiccia partecipazione popolare, potranno partire quei segnali inequivocabili che gli Italiani questa volta sono saturi quanto determinati.

Fabrizio Vinci – MESSINA