Una assurda tragedia sta sconvolgendo la comunità dei Nebrodi. Giuliana Faraci, 40 anni, originaria di Alcara Li Fusi, è morta all’ospedale di Sant’Agata Militello, con la procura di Patti che ha aperto un’inchiesta per capire come sia possibile che una ragazza sana e piena di vita sia morta nel giro di poche ore.
Il sushi, poi il malore
Giuliana, stimata e benvoluta da tutti, venerdì sera aveva cenato insieme alle amiche a base di sushi a Capo d’Orlando. Rientrata a casa, ha iniziato ad accusare malessere, spossatezza e febbre alta, che le hanno provocato vomito e diarrea per tutta la notte. Nessuno dei sintomi è stato invece manifestato dalle amiche presenti alla cena.
Sulla vicenda indaga la Procura di Patti, che ha disposto il sequestro della salma in attesa dei risultati dell’autopsia. L’intera comunità è sotto shock per la tragica scomparsa di Giuliana, descritta come una donna brillante e solare. “Un angelo è volato in cielo, lasciando un grande dolore e un vuoto incolmabile”, si legge tra i tanti messaggi di cordoglio.
L’ipotesi anisakidosi
In questo momento l’ipotesi più concreta sia che Giuliana Faracia sia stata colpita da anisakidosi (o anisakiasi) un disturbo causato dagli anisakis, nematodi (vermi) parassiti capaci di annidarsi nelle pareti dello stomaco L’esordio dei sintomi è piuttosto rapido, entro poche ore dal momento dell’ingestione.
L’anisakidosi era diffusa soprattutto nelle zone dove si mangia abitualmente il pesce crudo, ad esempio in Giappone, tuttavia, da quando mangiare sushi è diventato una moda, sono stati riferiti casi pressoché in tutti i continenti (compresi Stati Uniti ed Europa): di fatto, quindi, ad oggi chiunque mangi pesce o calamari crudi o poco cotti è in realtà a rischio. A volte purtroppo le conseguenze dell’ingestione possono essere mortali.