Il serial killer siciliano Bartolomeo Gagliano, evaso dopo un permesso premio dal carcere di Marassi, è stato catturato a Mentone, in Francia. E’ stato preso anche Pietro Esposito, sicario della camorra di 47 anni, che non aveva fatto rientro in carcere a Pescara dopo un permesso premio sabato scorso. Si trovava nella zona di Forlì.
Gagliano, cinquantacinquenne originario di Nicosia (in provincia di Enna), non ha opposto resistenza. E’ stato bloccato alle 13.55 dopo un appostamento: uomini della gendarmerie francese hanno individuato in un parcheggio l’auto con cui era fuggito, attraverso il colore e la targa, e hanno atteso il ritorno del fuggiasco per fermarlo. Nell’albergo dove alloggiava ritrovata la pistola.
Il killer è stato tradito dal passaggio al casello autostradale a Ventimiglia mentre era diretto in Francia: non si è fermato a pagare il pedaggio e il casellante di turno ha subito segnalato alle forze dell’ordine il passaggio dell’auto, una Panda di colore verde chiaro come quella indicata nelle notizie sul ricercato. La cattura è stata compiuta in collaborazione con la squadra mobile di Genova e lo Sco. “Ora sarà avviata la procedura per l’estradizione”, ha dichiarato il procuratore capo Michele Di Lecce.
“Gagliano mi ha telefonato oggi a mezzogiorno, si voleva costituire. Avevamo appuntamento, in serata, nel ponente ligure. Eravamo d’accordo che subito dopo lo avrei accompagnato dai carabinieri. E invece l’hanno catturato prima”, ha detto il suo legale, l’avvocato Iavicoli.
“Ho appreso la notizia della cattura di Gagliano con un grande senso di sollievo”, ha commentato Daniela Verrina, il giudice del tribunale di sorveglianza di Genova che aveva firmato il permesso premio per il serial killer. Il giudice ha aggiunto: “Devo dire che le forze dell’ordine sono state brave. E’ dispiaciuto di avermi tradito? Non aggiungo altro”.
Gagliano, nato in Sicilia nel 1958 e trasferitosi da bambino a Savona, è un personaggio considerato “molto pericoloso” dalle forze dell’ordine. Ha alle spalle tre omicidi e un tentato omicidio. Il primo delitto risale al 1981 quando uccise a Savona, sfondandole il cranio con una pietra, Paolina Fedi, di 29 anni, prostituta. Venne condannato a otto anni di manicomio criminale a Montelupo Fiorentino da dove evase nel 1989, assassinando poco dopo a colpi di pistola un transessuale uruguayano e un travestito e poi ferendo gravemente una prostituta. Azioni condotte assieme ad un complice, Francesco Sedda.
La sua ‘firma’ sugli omicidi, ricordano gli inquirenti, era un colpo di pistola alla bocca. La sua carriera criminale è poi segnata da evasioni da ospedali psichiatrici, rapine, detenzione di armi, possesso di sostanze stupefacenti, aggressioni, estorsioni. Era stato giudicato totalmente infermo di mente.