A Lampedusa arriva il neo segretario del Pd, una visita che avviene dopo la sua elezione, cosa che Matteo Renzi ha voluto precisare.
” Avevo chiesto a Giusi Nicolini di fare parte del direttivo nazionale del Pd e mi ha bidonato, mi ha detto di no ”
Dopo il video choc che ha sconvolto tutta l’Italia e l’Europa anche Renzi ha voluto visitare la più grande delle isole delle Pelagie, per i valori di fratellanza e di accoglienza che gli isolani spesso volte lasciati da soli hanno saputo dimostrare,
Il neo segretario dopo aver incontrato alcuni isolani si è recato al centro di accoglienza per visitare i migranti senza voler fare nessun commento ne su quello che è successo ne sulle condizioni del centro.
L’ ex senatrice della lega Maraventano ha contestato l’entrata di Renzi presso il centro di accoglienza.
La convinzione di parecchi isolani è che tanti erano a conoscenza del degrado del centro e che le responsabilità sono di molti.
Parlare con gli operatori del centro, con le associazioni è quasi impossibile tutti hanno paura di perdere il posto di lavoro e molti sono consapevoli di essere l’ anello più debole del sistema

È durata poco meno di quattro ore la visita lampo del segretario nazionale del Pd Matteo Renzi a Lampedusa, dopo le polemiche sulle condizioni in cui si trovano i migranti trattenuti nel Centro di prima accoglienza e soccorso di contrada Imbriacola e le immagini choc trasmesse dal Tg2.


E proprio con alcuni profughi siriani scampati al naufragio del 3 ottobre scorso, che si trovano ancora all’interno della struttura, si è intrattenuto a lungo il segretario del Pd. I migranti, bloccati sull’isola perché testimoni nell’inchiesta condotta dalla Procura di Agrigento, hanno chiesto di potere essere trasferiti al più presto e tornare ad essere liberi. Renzi ha assicurato che interesserà della questione il ministero dell’Interno.

“Sono qui come semplice cittadino”: così Matteo Renzi ha dribblato le domande dei giornalisti, sottolineando il carattere “privato” della sua visita sull’isola. Il segretario nazionale del Pd ha avuto un lungo confronto con gli abitanti di Lampedusa che gli hanno esposto i numerosi problemi legati non solo all’emergenza immigrazione ma anche alla sua perifericità geografica e alle difficoltà di collegamento.

“Sono venuto a Lampedusa quest’oggi per reiterare l’invito a Giusi Nicolini a fare parte della mia squadra di dirigenti del Pd”: sono state queste le prime parole che Renzi ha detto durante l’incontro con la popolazione isolana.

“Giusi mi ha già detto no una prima volta ma credo sia importante che cambi idea. Il mio percorso – ha aggiunto – inizierà da Lampedusa e voglio il vostro sindaco nella mia squadra. Quello che esprimono Giusi Nicolini e la popolazione delle Pelagie quando si tratta di valori umani legati alla fratellanza e alla accoglienza non è facile trovarlo in nessun altro luogo d’Italia”.

“A parlare – ha osservato – sono i fatti e quello che nel corso degli anni questa popolazione ha fatto in maniera tangibile. Inizia da qui quindi la mia opera e la mia missione perché forse nessuno ha mai capito che l’Italia inizia da qui, da questo piccolo angolo di paradiso che da sempre è stato usato, mentre questa gente non è mai stata aiutata concretamente. Non sono qui da politico ma da cittadino italiano. Voglio capire e iniziare da dove c’è più bisogno”.

“Accettare un posto nella squadra di Renzi significherebbe dovere abbandonare il comune di Lampedusa e io non posso lasciare i miei concittadini. Intendo però dare una mano al segretario sulle questioni che riguardano il fenomeno dell’immigrazione e, se sarà necessario, anche su altri temi. Su questo eventuale incarico da ‘esterna’, sul quale stiamo studiando, ho già dato il mio benestare”, ha detto il sindaco Nicolini.

“Quello che è certo – ha concluso Nicolini – è che è arrivato il momento di cambiare rotta per fare in modo che gli scempi che sono stati fatti nel tempo con soluzioni precarie non si ripetano più. Lampedusa per chi non lo avesse ancora capito è l’inizio dell’Italia e non la fine come sembrava fosse per molti”.