Tutto esaurito. Alberghi pieni in Sicilia, ma solo per la notte di Capodanno. Così se a Natale gli hotel dell’isola non hanno registrato grandi prenotazioni, anche per i primi giorni dell’anno gli albergatori resteranno a bocca asciutta. ”Il periodo di permanenza è sceso – spiega all’Adnkronos Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia -. Adesso si prenota per un giorno, due al massimo e i risultati raggiunti in un giorno non possono certo risolvere i problemi di un anno”. Né bastano pacchetti e promozioni a invogliare turisti con le tasche sempre più vuote.

”Negli ultimi anni – prosegue il numero uno di Federalberghi nell’isola – la leva del prezzo è stata la prima ad essere usata. Troppo e male, però, erodendo in molti casi la qualità del servizio ed incidendo sui fatturati delle aziende, costrette a fare i conti con presenze stagnanti ed un aumento dei costi”. La conseguenza? ”Una costante contrazione della forza lavoro, con decine di migliaia di posti andati in fumo”. A scegliere la Sicilia a Capodanno sono italiani, ma anche stranieri, soprattutto tedeschi, francesi ed inglesi. In crescita anche spagnoli, mentre una buona fetta è costituita dal turismo interno, ossia da siciliani che si limiteranno a brevi spostamenti nella Regione. ”L’isola resta, nonostante la crisi, un prodotto appetibile, la seconda regione, dopo la Valle d’Aosta, scelta dai turisti in questo periodo”, assicura Torrisi.


A confermarlo ci sono i numeri registrati dall’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo. Nel periodo natalizio, infatti, sono stati registrati aumenti considerevoli di traffico passeggeri e di voli in entrata e uscita. Nei giorni tra il 20 e il 25 dicembre, dallo scalo aeroportuale sono passati oltre 60 mila passeggeri. Nello stesso periodo, i voli sono cresciuti del 16%, mentre i passeggeri del 7% rispetto al 2012. I dati e le previsioni dal 27 dicembre fino al 2 gennaio 2014 confermano il trend di crescita: 76.184 passeggeri e 712 voli in entrata e in uscita. Dicembre si conferma un mese importante per lo scalo palermitano, che chiude a +4,3% di passeggeri e a +9% di voli. ”L’apertura di nuove basi aeree nello scalo aeroportuale, l’innesto di nuovi voli internazionali e nazionali – afferma Fabio Giambrone, presidente della Gesap, la società di gestione dello scalo – ci permettono un buon recupero di passeggeri. Da gennaio la tendenza si prevede in aumento”. Ma non tutte le località siciliane sono le stesse.

”Così se Taormina resta la punta di diamante – dice ancora Torrisi – meta di un turismo di lusso, cresce anche San Vito Lo Capo, nel trapanese. Soffre della crisi, invece, Cefalù, nel palermitano, mentre le grandi città, come Palermo e Catania, restano mete interessanti, anche grazie alle iniziative proposte dalle amministrazioni comunali nel periodo natalizio. Va male, invece, per paradisi terrestri come le Eolie, Lampedusa o Pantelleria, penalizzate dai collegamenti”.

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