La provincia di Agrigento, un tempo, era nota per la presenza di un notevole numero di siti minerari.  La “Ciavolotta” a pochissimi chilometri da Favara è rimasta attiva fino ai primi Anni 70.  L’associazione Legambiente, a seguito delle numerose denunce nel corso degli anni, ha voluto effettuare un sopralluogo per verificare lo stato delle cose.

Le ricerche hanno portato alla luce diverse discariche di amianto, sfabbricidi, materie plastiche e altri rifiuti non identificabili perché incendiati.


In alcuni punti del parco minerario non cresce più un filo d’erba.

FONTE: www.lettera43.it