LUMACA2Agli abitanti di Sambuca questa antica nomina di “sammucari babbaluciari” piace così tanto che hanno voluto pure la statua della lumaca nel centro della piazza. Proprio così, da ieri sera un’enorme chiocciola sopraelevata da un basamento che funge anche da panchina, si trova nel cuore della Piazza Vittoria lungo il Corso Umberto I.

La scultura, realizzata dall’enfant prodige di Palermo, Gabriele Venanzio, noto nell’Agrigentino per le sue opere – in ultima quella in onore del regista Pietro Germi, inaugurata la scorsa settimana a Sciacca – è stata svelata ieri sera, nel primo giorno della consueta fiera di settembre, alla presenza del primo cittadino, Leo Ciaccio, di alcuni assessori e del vice sindaco, Giuseppe Cacioppo ideatore dell’iniziativa. “In questa piazza dobbiamo riscoprire il valore della lentezza – ha detto Cacioppo – ma anche della sosta. Vogliamo tornare a far rivivere la piazza come si faceva un tempo; così, accanto alla lentezza della lumaca abbiamo aggiunto anche il luogo della sosta: una panchina per riflettere, discutere, scontrarsi portando avanti, tutti insieme, un progetto comune”.

L’arte ha lentamente, e’ proprio il caso di dirlo, ripreso a rivivere nel comune agrigento anche attraverso quest’ultima opera, i cui basamenti sono stati realizzati dalla ditta Giglio. Uno dei proverbi di cui si fanno vanto i sambucesi, sulle lumache recita: “babbaluci a sucari e fimmini a vasari nun ponnu mai saziari”: lumache da mangiare e donne da baciare non saziano mai. “Quando la politica afferma che con la cultura e l’arte non si mangia, quella e’ una politica balorda – ha detto lo scultore Gabriele Venanzio -. Questa amministrazione ha creduto fermamente nell’arte e nei giovani ed ha fatto in modo di far ricredere quella politica che ci vuol fare convincere del contrario. L’arte deve essere da stimolo per favorire turismo, aggregazione e incentivare la cultura”.

Niente busti, mezzi busti o medaglioni commemorativi. La lumaca o Babbalucia e’ un simbolo, seppur vetusto, dell’identità culturale del popolo di Sambuca. Da domani anche i turisti potranno scattarsi qualche foto insieme alla Lumaca Vittoria (nome in onore della piazza che l’ha ospitata) e, portare il ricordo di una tradizione sambucese culturale e culinaria che dura da moltissimi anni, ovvero magiare lumache.

Tradizione che risale addirittura agli antichi Sicani, dei quali si dicesse fossero ghiotti di lumache. “La scultura nella piazza non diventa solo un mezzo di attrazione – ha detto l’arciprete Don Lillo Di Salvo che durante la serata ha benedetto la scultura -, ma ricorda anche la natura di questo popolo che, per questa singolare nomina l’ha sempre contraddistinto”.

Dopo le enormi chiocciole in plastica riciclabile colorata, realizzate a Milano dal gruppo Cracking Art per il progetto Re- generetion, potrebbe la lumaca Vittoria entrare nella top ten delle sculture più bizzarre per l’identità culturale della Sicilia e perché no, anche dell’Italia? Intanto, se dovesse capitarvi di andare a Sambuca non dimenticate di toccare la lumaca Vittoria perché, come ricorda il sindaco Leo Ciaccio “si fortuna voi aviri cu il mani l’allisciari” se vuoi avere fortuna devi accarezzarla con le mani.

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