imageDal 21 dicembre scorso gira la notizia che la scuola elementare don Bosco di Ravanusa sia letteralmente invasa dai ratti, con evidenza inverosimile di escrementi sui pavimenti e negli armadi. Dopo la chiusura per le vacanze natalizie, la scuola ha riaperto i battenti come se nulla fosse e così i ragazzi sono tornati ai banchi dal 7 gennaio di quest’anno. Molti genitori, però, si sono subito lamentati, giungendo alla richiesta di sospendere l’attività scolastica. Già nella giornata di sabato 9 gennaio l’assessore comunale al ramo, Giordano Daniela, rassicurava sulle pagine dei giornali che il problema riscontrato era stato risolto con personale specializzato e che già lunedì 11 gennaio i bambini potessero tranquillamente tornare a scuola, tuttavia con ingresso posticipato di un’ora, quindi alle ore 9.00. Il lunedì, invece, le mamme si sono presentate alle ore 8.00 e hanno constatato che l’opera di disinfestazione annunciata dall’assessore sui giornali era consistita nel gettare a destra e a manca nel cortile e nell’area perimetrale bustine di veleno per topi e in una pulizia sommaria degli ambienti interni. Qui sono scattate le vibranti proteste dei genitori che si sono rifiutati di fare entrare nelle classi i propri figli. È palese che la scuola in questione, per come descritta dai genitori e mostrata dalle foto, versi in condizioni di assoluto degrado, tanto da poterla paragonare ad una scuola da “terzo mondo”. Fa specie sapere che nella medesima scuola non più di pochi mesi fa sono stati spesi circa trecentomila euro per la sistemazione di un campetto sportivo, mentre nei bagni i water risultano divelti, mancano le manopole dei rubinetti e gli scarichi del water. Quindi, a prescindere dagli escrementi di ratto, si rileva la presenza di bagni senza acqua e condizioni indegne di tutta la struttura. Nel frattempo, sull’onda del crescente malessere popolare il sindaco ha disposto in data 11.01.2016 la sospensione delle attività scolastiche sino al 15 gennaio per “pulizia straordinaria”, ordinando al responsabile dell’Area 4 del Comune di provvedere entro due giorni alla derattizzazione dei locali. Senonché, la derattizzazione richiede tempi lunghi, variabili da 3-4 settimane sino a mesi interi, e implica l’utilizzo di veleni pericolosissimi per la salute umana e persino letali. Inoltre, se prima non si derattizzano gli ambienti, l’opera di pulizia e sanificazione risulta inutile e inefficace. Sull’onda lunga dell’indignazione si è spontaneamente costituito un comitato di genitori che ha dato mandato all’avv. Lillo Massimiliano Musso per rappresentare le proprie istanze. L’avv. Musso fa sapere: “I genitori chiedono come si è arrivati a condizioni di tale e tanta fatiscenza, come è possibile che vi siano bagni così insalubri, se sia normale aprire un armadietto e trovare escrementi di topo, chi è responsabile di ciò e quali conseguenze vi saranno per i responsabili. Intendiamo sollecitare le Autorità per la bonifica degli ambienti e il ripristino della normalità, delocalizzando temporaneamente l’attività scolastica, in attesa della risoluzione del problema, che richiede settimane e persino mesi di trattamento, in modo da non fare perdere giorni di scuola ai bambini”. L’avv. Musso conclude: “Con esposti chiederemo l’assunzione di responsabilità di chi è chiamato al suo dovere. Perché è evidente che in uno stato civile non possano esistere situazione come quelle appena descritta e che non si giunge a tanto degrado in poche ore, piuttosto detto degrado è il frutto di una cattivissima gestione della cosa pubblica, finanche alla vera e propria omissione di atti dovuti”. I genitori attendono l’adozione di protocolli efficaci, per non ritrovarsi tra qualche settimana nuovamente in queste condizioni da terzo mondo.