E’ mozione fu. Arriva la seconda mozione di sfiducia dopo quella presentata dal consigliere cinque stelle e sottoscritta da due consiglieri comunali  Alaimo e Lo Giudice. In quella occasione non si raggiunse il numero necessario per poterla presentare. Quella presentata ieri dagli 11 consiglieri ha avuto al suo attivo 11 firme mentre il consigliere Falcone si dichiara fin da adesso disponibile a firmarla in consiglio comunale. La mozione presentata dalle opposizioni sembra toccare diversi punti, alcuni dei quali coincidono con quelli del consigliere pentastellato, sembra toccare molte note dolenti di questi due anni di amministrazione Di Ventura. Per potere essere sfiduciato saranno necessari 16 consiglieri, numeri che al momento sembrano essere irraggiungibili per mandare a casa l’amministrazione Di Ventura. In calce all’articolo la mozione presentata in versione integrale

MOZIONE DI SFIDUCIA

Oggetto: Mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Canicattì.


 

I sottoscritti Consiglieri Comunali, in carica presso il Comune di Canicattì trasmettono la presente mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco ai sensi dell’art. 52 D.LGS N. 267/00, ai sensi dell’art. 10 della legge regionale della Regione Siciliana n. 35 del 15/09/1997 modificata dalla legge n° 17 del 11 agosto 2016 così come sostituito dall’art. 2 comma 1 della L. R. n. 25/2000 e modificato dall’art. 7 della legge elettorale n. 6  del 05/04/2011 pubblicata nella G.U.R.S. n. 16 del 11/04/2011 (come esplicitata nella circolare assessoriale n. 6 del 12 marzo 2012 Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, Dipartimento delle Autonomie Locali), nonché ai sensi dello Statuto Comunale e del regolamento.

 

 

PREMESSE IN DIRITTO E RIFERIMENTI GIURISPRUDENZALI

La normativa prima citata prevede che la mozione di sfiducia al Sindaco deve essere “motivata e sottoscritta” da almeno due quinti dei consiglieri assegnati (nel caso del Comune di Canicattì, quindi, da almeno 10 consiglieri comunali) ed è posta in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione.

La mozione per essere approvata deve riportare i voti favorevoli di almeno i due terzi dei consiglieri in carica assegnati (24) nel caso del Comune di Canicattì da almeno sedici consiglieri. In caso di approvazione ne consegue l’immediata cessazione degli organi del Comune, mentre per gli Enti Locali sarà il Presidente della Regione Siciliana, su proposta dell’Assessore delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, Dipartimento delle Autonomie Locali), a dichiarare con proprio decreto l’anticipata cessazione dalla carica degli organi elettivi del comune e dell’amministrazione dell’ente, con le modalità previste dall’articolo 11 della legge regionale 11 settembre 1997, n. 35 e smi.

E’ bene precisare che la Corte Costituzionale ha ritenuto legittima la presentazione e l’approvazione della mozione di sfiducia presentata dai consiglieri comunali nei riguardi del Sindaco, rigettando le richieste avanzate per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della normativa suddetta, per asserito contrasto con gli artt. 1, 48 e 97 della Costituzione, precisando che, riguardo l’art. 1, non può dirsi in contrasto con il principio che la sovranità appartiene al popolo la previsione che il Consiglio Comunale, mediante voto di sfiducia, possa far cessare dalla carica il Sindaco direttamente eletto dal popolo, poiché dalla sua approvazione ne consegue anche lo scioglimento del medesimo consiglio ed il ricorso ad una nuova consultazione popolare che ristabilisca le forme della necessaria collaborazione fra i due organi di governo del Comune.

Non viola nemmeno l’art. 97 perché, in un sistema in cui è previsto il voto disgiunto, “la governabilità dell’ente locale non è assunta come un valore assoluto” (sentenza n. 107 del 1996), ma anche perché detta previsione non può essere riferita ai rapporti tra gli organi di governo del comune i quali assumono, relativamente all’ambito di applicazione dell’ente locale, valenza intrinsecamente politica e quindi non possono essere valutati alla luce di un principio che si riferisce invece all’attività dell’amministrazione, che si svolge “senza distinzioni di parti politiche”, al fine del perseguimento delle finalità pubbliche obbiettivate dall’ordinamento (sentenza n. 453 del 1990).

Infine, il riferimento all’art. 48 della Costituzione, è stato ritenuto dalla Corte privo di qualsiasi pur minima motivazione. Invece, con riguardo alla giurisprudenza amministrativa in merito alla qualificazione sostanziale e al contenuto giuridico della motivazione richiesta dalla normativa prima citata, ai fini della corretta e legittima approvazione della mozione di sfiducia, è stato più volte correttamente rilevato che la legge prevede, quale condizione di legittimità della mozione di sfiducia al Sindaco, solamente che essa sia “motivata”, ma che non contiene ulteriori precisazioni sulle modalità di questa motivazione.

Di conseguenza, è stato ritenuto che la motivazione della sfiducia al Sindaco può essere non soltanto di natura giuridico-amministrativa, cioè riferita alle sue conclamate inadempienze e violazioni rispetto al programma amministrativo di governo depositato al Comune al momento della presentazione della propria candidatura, ma anche di carattere esclusivamente politico e può legittimamente basarsi sulla diversità di orientamento politico tra sindaco e maggioranza consiliare; nonché alle ripetute conflittualità tra gli organi comunali con il dissenso da parte dell’organo assembleare sulla gestione adottata dal Sindaco, alla frantumazione della maggioranza che lo aveva sostenuto alle elezioni, al mancato raggiungimento del consenso della maggioranza dei consiglieri nell’approvazione degli atti dell’amministrazione, mediante bocciature o mancanza del numero legale.

Per dette ragioni, la mozione di sfiducia al Sindaco è caratterizzata da una elevatissima discrezionalità, sindacabile solamente in caso di manifesta illogicità o evidente travisamento dei fatti (TAR Sicilia Catania, sez. III, 12 maggio 2011 – in senso conforme – Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana, 28 settembre 2007, n. 886).

In altri termini la mozione di sfiducia al Sindaco, adottata dal consiglio comunale, rientra fra i provvedimenti caratterizzati da un’elevatissima discrezionalità, la cui motivazione può essere anche incentrata su una diversità di orientamenti politici fra Sindaco e maggioranza consiliare, per cui non deve essere motivata in riferimento a precise inadempienze del Sindaco rispetto al programma in base al quale è stato eletto (cfr. anche TAR Sicilia Palermo, sez. I, 20 agosto 2007, n. 1955 – nonché, con riferimento alla normativa nazionale, TAR Lombardia Milano, sez. I, 5 febbraio 2009, n. 1145).

Sicché, di fronte ad una “motivazione politica” (sussistente nel caso specifico che si sta discutendo), le eventuali e ulteriori “aggiunte” di considerazioni e contestazioni di ripetute inadempienze e violazioni da parte del Sindaco rispetto al programma in base al quale è stato eletto risulterebbero “irrilevanti ed inutili” ai fini della legittimità dell’approvazione della mozione di sfiducia, atteso che la sintetica motivazione della mozione di sfiducia, nella quale vengono esplicitate le ragioni politiche della sfiducia stessa, sfuggono alla cognizione del Giudice amministrativo, alla luce della giurisprudenza sopra richiamata.

Tuttavia, di seguito verranno velocemente passate in rassegna non solo le “motivazioni politiche” della sfiducia al Sindaco, ma anche quelle “giuridico-amministrative”, che pure non mancano, rispetto al suo programma elettorale.

 

MOTIVAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO

In data 5 giugno 2016 si sono tenute le elezioni amministrative nel comune di Canicattì per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del nuovo Sindaco, con ballottaggio svoltosi il 19 giugno 2016, che ha visto l’elezione dell’attuale Sindaco Avv. Ettore Di Ventura che, a detta degli slogan da campagna elettorale, doveva essere “l’uomo giusto” per i problemi della città ( a due anni e quattro mesi dal suo insediamento a nostro giudizio si è rivelato l’esatto contrario) sostenuto da due Liste Civiche e dal Partito Democratico (la lista del Sindaco non ha raggiunto la soglia di sbarramento) ottenendo ciascuna lista, grazie al premio di maggioranza, sette consiglieri su ventiquattro attribuiti al Comune in base alla fascia demografica determinata dalla legge.

Si tratta indubbiamente di una maggioranza in grado di assicurare governabilità all’Amministrazione. Ma dopo una prima fase in cui sembrava che la maggioranza reggesse in Consiglio abbiamo assistito alla sua progressiva disgregazione; alcuni consiglieri componenti della maggioranza scaturita a seguito della tornata elettorale, in aperto dissenso con il Sindaco, hanno preferito passare all’opposizione.

Anche all’interno dell’esecutivo si sono verificati continui avvicendamenti con Assessori rimossi, con la singolare vicenda di un Assessore- fantasma dimessosi senza mai avere preso possesso dell’incarico. In tal senso è rappresentativo anche il modo di agire del Sindaco nel significativo caso di un Assessore che ha appreso dagli organi di stampa di essere stato sostituito o di un Assessore nominato con la singolare modalità della “compartecipazione”. Insomma in questo scorcio dell’Amministrazione Di Ventura si sono verificati continue e poco comprensibili sostituzioni di Assessori non giustificati da motivi legati a nuovi assetti politici o a particolari competenze possedute nei settori a loro assegnati.

Il quadro si è fatto via via sempre più desolante, con il Sindaco che non ha mai parlato ai cittadini scavando sempre più un solco profondo tra l’Amministrazione e la Città, il tutto costellato da un corollario di errori gestionali della cosa pubblica sempre più evidente e un programma politico completamente disatteso, con una città alla deriva che chiede a gran voce questa mozione di sfiducia.

Leggendo con attenzione  le relazione annuale sull’ attività svolta da questa Amministrazione, ci convinciamo sempre di più della necessità della mozione di sfiducia imposta dal desolante quadro di inefficienze e sottovalutazione dei problemi della città , dall’autoisolamento  in cui si è condannata questa Amministrazione con  nessuna forma di dialogo con la politica regionale e nazionale ,condizione  gravissima e inaccettabile,  per una città  come Canicattì che ha grande bisogno di rialzarsi, creare sviluppo e occasioni di investimento intercettando i numerosi finanziamenti che la Comunità Europea, lo Stato e la Regione ci consentono di reperire.

 

In considerazione del fatto che sono trascorsi ormai più di due anni e mezzo dalla consultazione elettorale deve essere fatto un bilancio puntuale, preciso e obiettivo dell’attività politico- amministrativa del Sindaco e dei suoi tanti Assessori che si sono avvicendati nel tempo, al fine di dimostrare come il Sindaco abbia sostanzialmente disatteso le grandi aspettative della Città e le promesse della campagna elettorale, con un evidente arretramento in tutti i settori; questo arretramento ha causato una grave sfiducia dei cittadini verso la politica in generale.

Infatti, basta seguire i social o sentire il giudizio della gente comune espresso per strada per convincerci che la cosa migliore è interrompere questa esperienza, per evitare che Canicattì scivoli sempre più verso l’oblio e si spengano irrimediabilmente le luci di una comunità sempre attiva in campo economico e imprenditoriale, da sempre un vanto anche fuori dai confini della Sicilia, a causa della gestione amministrativa dissennata e fallimentare.

I Consiglieri comunali in quanto eletti dal popolo, raccolgono le istanze che vengono dal territorio, attenti al giudizio della gente e perciò hanno deciso di avviare il procedimento che possa portare a sfiduciare l’attuale Sindaco della Città, adducendo le seguenti motivazioni.

 

 

MOTIVAZIONI DI CARATTERE POLITICO

Fermo restando la discussione che si svilupperà in sede di dibattito consiliare, si rappresentano di seguito le più significative e sostanziali motivazioni politiche, che hanno indotto i proponenti a presentare la presente mozione di sfiducia.

 

 

ASPETTI SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA DELL’ENTE

Il Comune di Canicattì versa in una situazione economica disastrosa, ancora oggi non è stato approvato il rendiconto di gestione dell’anno 2017 e nemmeno il bilancio di previsione 2018 e come ogni anno il comune ha subito l’intervento sostitutivo della regione. Nel corso degli anni il bilancio preventivo è diventato di fatto un bilancio consuntivo dal momento che la sua approvazione avviene quasi sempre nel mese di dicembre, ben oltre il termine previsto dalla legge.

Dal punto di vista finanziario oggi l’Ente si avvia sempre più verso il dissesto economico, la situazione patrimoniale subisce sempre un costante trend negativo e in questo esercizio sembra arduo prevedere il pareggio di bilancio.

Sull’Ente gravano, difatti, diverse criticità:

  1. A) pesanti debiti (illuminazione pubblica, Dedalo Ambiente in liquidazione, ditta Catanzaro e Sea) per i quali, subito dopo l’insediamento, l’Amministrazione avrebbe dovuto tentare una transazione;
  2. B) una notevole anticipazione di cassa da parte del tesoriere e, in qualche caso, si è richiesto addirittura lo sforamento del limite massimo, a fronte di una capacità di accertamento che con corrisponde a una eguale capacità di riscossione per il quali l’Amministrazione, a nostro giudizio, colpevolmente ha sottovalutato l’ipotesi di affidamento della riscossione ad una ditta esterna specializzata.

La situazione debitoria del nostro Comune è drammatica i debiti fuori bilancio ammontano a circa sedici milioni di euro più un’altra consistente cifra data da potenziali passività. A tal proposito il responsabile dei servizi finanziari, con propria proposta, ha chiesto l’applicazione dell’art 243 bis del t.u.e.l. per aderire al piano di riequilibrio finanziario. A nostro giudizio si tratta di un tentativo disperato viste le condizioni reali: il piano doveva essere posto in essere all’atto dell’insediamento di questa Amministrazione, che colpevolmente ha causato l’aumento della posizione debitoria. Altro che bilancio approvato a marzo come annunciato dall’Assessore all’atto del suo insediamento… Ad oggi il nostro Ente è sprovvisto di un regolamento di contabilità moderno ed efficiente in linea con le nuove innovazioni in materia contabile

 

 

 

                           SITUAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

Un doveroso cenno va fatto sul personale. Il Comune di Canicattì può contare nella sua componente verticistica solo su due figure dirigenziali, sei incaricati di posizione organizzativa e il Segretario Generale. Anche in questo campo sono evidenti i limiti e la confusione di quest’Amministrazione. Si assiste ad un continuo balletto caratterizzato da avvicendamenti insensati tra i due dirigenti che hanno prodotto solo ed esclusivamente disservizio.

Gravissimo, a giudizio degli scriventi, sulla problematica del personale è il fatto che l’Amministrazione, dal momento dell’insediamento non ha effettuato nessuno studio per individuare i dipendenti e le competenze professionali da allocare in ogni direzione; ancor più grave non avere valutato le conseguenze che, a breve e medio termine, avrebbero determinato i pensionamenti e di non avere provveduto alla sostituzione dei dipendenti pensionati dopo un periodo di affiancamento, per cui il risultato odierno presenta aspetti desolanti: scrivanie rimaste vuote e uffici addirittura chiusi.

Nulla è stato fatto per motivare, aggiornare e formare il personale ed è ancora più grave non avere provveduto alla modifica dell’orario di lavoro dei dipendenti a tempo parziale; l’attuale articolazione oraria di detti dipendenti determina che gli uffici spesse volte sono sprovvisti di personale.

Si rileva, inoltre, che anche in assenza del Piano della Performance (strumento che avrebbe consentito un razionale ed efficace impiego delle risorse umane disponibili e una attendile valutazione degli obiettivi raggiunti) annualmente è stata liquidata la retribuzione di posizione e di risultato per obiettivi desunti da un Piano esecutivo di gestione (PEG) provvisorio e con obiettivi in taluni casi indicati verbalmente (verbale O.I.V. n°1 del 11/01/2018). Questi Consiglieri di opposizione con apposito atto di indirizzo hanno chiesto di non provvedere alla nomina di un nuovo O.I.V. trattandosi a nostro giudizio di un inutile spreco. Si ritiene, altresì, anti- economico il mantenimento dell’Ufficio Avvocatura. Si avrebbe un enorme risparmio affidare a legali esterni i contenziosi, in ossequio al Regolamento Comunale che prevede la costituzione di un albo ed il principio della rotazione.

 

 

                                GESTIONE E SMALTIMENTO RIFIUTI

La gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti è uno degli elementi indicativi del fallimento di questa Amministrazione e merita un approfondimento.

Con riferimento al piano TARI, la tanto annunciata e decantata diminuzione delle tariffe si trasformerà in un incubo per i nostri concittadini; il piano TARI prevede un introito del CONAI per una cifra inverosimile, ma dimostreremo con documenti alla mano che si tratta di una bufala, di contro si avrà un aumento dei crediti di dubbia esigibilità, mentre la scusa degli aumenti dei costi di conferimento hanno portato al risultato di una città sempre più sporca, con una raccolta che procede a singhiozzo fatta nelle ore diurne bloccando il traffico, mentre la raccolta differenziata ha raggiunto percentuali esigue.

Meriterà ampia discussione la gestione dell’emergenza rifiuti con affidamenti diretti e ordinanze di somma urgenza che dovranno passare dal vaglio degli organi competenti, per non parlare del vergognoso silenzio del Sindaco di fronte agli attacchi violenti e diffamatori rivolti dalla ditta Catanzaro agli uffici, accusati di porre in essere atti illeciti e mancanza di buona fede. Invece, riteniamo che proprio agli uffici si deve riconoscere lo sforzo per il superamento dell’emergenza e non certo alla insipienza dell’Amministrazione; lo dimostra la novità del sequestro del centro di raccolta differenziata di contrada Calandra per ipotesi di reati ambientali, fatti che gettano, ancora una volta, discredito su questa Amministrazione, ma non è la prima volta che si parla di inquinamento vedi la vicenda del percolato nell’ex discarica di contrada Buccheri.

In questo frattempo, il più grande capolavoro di questa Amministrazione è la sottrazione del servizio di gestione rifiuti alla Direzione gestione Territorio e Ambiente per transitarla alla Direzione Servizi alla Città, nominando quale posizione organizzativa del servizio una dipendente in forza ai Servizi Sociali, con la qualifica di assistente sociale che è anche responsabile delle attività produttive e deve continuare a svolgere la sua attività di assistente sociale come si legge nel provvedimento di nomina, un vero eroe della Marvel.

Altra nota dolente è il fenomeno del randagismo che nel territorio assume sempre più livelli preoccupanti, dal momento che alcune strade sono in balia di branchi di randagi che mettono a rischio l’incolumità dei nostri cittadini. I provvedimenti posti in essere in tal senso da questa Amministrazione? Insufficienti, lacunosi e frutto di continue improvvisazioni.

 

 

                             ATTIVITÀ NEL CAMPO DEI LAVORI PUBBLICI

Il settore dei lavori pubblici, un volano della nostra economia, oggi segna il passo. In primis bisogna segnalare che nulla è stato fatto per la manutenzione della rete viaria cittadina, le strade versano in stato pietoso col risultato negativo che l’Amministrazione risulta soccombente in svariati giudizi di risarcimento, per cause intentate da cittadini che hanno subito e subiscono danni personali o materiali. L’amministrazione accetta supinamente i continui danni per scavi fatti nelle nostre strade e mai ripristinate. Una particolare responsabilità va imputata a Girgenti Acque verso la quale tuttavia questa Amministrazione mantiene un atteggiamento timoroso e sin troppo reverenziale.  L’Ente, spesso, è condannato al pagamento di espropri talvolta dovuti a una gestione disinvolta degli Uffici, fatto sempre rimarcato in sede di discussione in Consiglio Comunale e dall’organo di revisione che, sin qui, ha dimostrato competenza, imparzialità e di essere di supporto al Consiglio evidenziando spesso le lacune degli uffici.

In materia di edilizia scolastica la Direzione ha predisposto una serie di progetti, ma, ad oggi, nessun progetto è stato finanziato e, in qualche caso, il bando prevede un anticipo delle somme per la realizzazione delle opere. E’ il caso dei progetti redatti per la messa in sicurezza delle scuole o per l’adeguamento alle norme anti -incendio di cui tutti i plessi scolastici sono sprovvisti. Gravissimo il silenzio dell’Amministrazione sui lavori di rifacimento del terreno di gioco del glorioso stadio Carlotta Bordonaro con la squadra locale prima in classifica costretta a disputare le gare interne nello stadio appena ristrutturato di Ravanusa, città che con piacere ospita sia la squadra che i tifosi che si recano ad assistere alle gare domenicali. Silenzio assoluto sui cantieri di lavoro che tanto aiuto hanno dato negli anni passati a soggetti con situazioni economiche molto difficili.

Merita tutta la nostra indignazione la gestione del cimitero, luogo sacro ove riposano i nostri cari, ove si denota:

  • che il luogo è lasciato nella sporcizia e nell’incuria da parte di questa Amministrazione;
  • che alcune aree interne sono diventate delle vere e proprie discariche;
  • la mancanza di loculi che preoccupa non poco, senza che sia stata valutata la proposta di questa opposizione che, da anni, ripete di trovare la soluzione attraverso un “project financing” per l’affidamento e l’ampliamento del cimitero. Ad oggi non si è avuto alcun riscontro.

Ormai la direzione LL.PP. svolge solamente un’attività di normale routine e come evidenziato in premessa, si rileva che l’Amministrazione è completamente isolata essendo priva di qualsiasi collegamento con la politica regionale e nazionale.

 

 

 

 

                                     GESTIONE POLIZIA MUNICIPALE

La gestione della direzione è disastrosa anche a causa di un dirigente confuso, timoroso, chiuso alle innovazioni, in connubio con un Assessore assente (il Sindaco). Drammatica è la situazione della circolazione stradale in città, in alcune zone regna “l’anarchia automobilistica” che non può essere giustificata dalla riduzione numerica dell’organico dei vigili urbani che non riescono a garantire i servizi.

Bisognava trovare soluzioni alternative e nuovi strumenti previsti dal codice della strada. Più volte abbiamo chiesto l’attivazione dello Street Control un metodo efficace di prevenzione e repressione che darebbe l’opportunità di colpire i furbi e gli indisciplinati, oltre coloro che risultano non in regola con l’assicurazione.

Nel rispetto della legge, come lotta alla sosta selvaggia è stata chiesta sia l’istallazione di alcune telecamere sia l’utilizzo di un carro attrezzi; allo stesso dirigente con precisa nota abbiamo segnalato l’ingiustificata spesa sia in termini economici che temporali del restyling del sito Internet istituzionale, che  tra l’altro, risulta di difficile consultazione e ci riserviamo di intervenire con apposito atto ispettivo in merito alla determinazione dirigenziale n. 1516 del 13/9/2018 sul rifacimento delle strisce pedonali.

 

 

 

                                         ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Merita un doveroso approfondimento l’affidamento e la gestione della pubblica illuminazione alla ditta GEMMO. Già in sede di affidamento avevamo espresso come Consiglieri di opposizione parecchie perplessità sulle procedure di individuazione della ditta assistendo ad un giravolta da posizioni critiche all’interno dell’Amministrazione e ad una improvvisa folgorazione nei confronti di questo “gemmo” di … luce! La situazione attuale vede zone spesso al buio la sera o addirittura luci accese di giorno, il servizio di segnalazione guasti inesistente … Risultato: i nostri concittadini esasperati perché impossibilitati ad ottenere un diritto pagato fior di quattrini!  Deve stare tanto a cuore al nostro Sindaco questa azienda visto che non fa mancare mai lodi per il non servizio prestato, ma ci siamo abituati il nostro sindaco parla poco e quando decide di parlare sbaglia, addirittura sembra che si vogliano affidare alla Gemmo pure i punti luce riscattati dal vecchio gestore Enel Sole.  Ci sembra una scelta avventata e discutibile; si diceva a pensare male si fa peccato ma ogni tanto ci si azzecca…  Un consigliere di opposizione che ha cercato di svolgere un atto ispettivo con la richiesta di documenti li ha ricevuti dopo un anno e incompleti, forse abbiamo omesso che bisogna essere grati alla GEMMO per il regalo (lautamente pagato) di qualche punto luce nella villa comunale, insomma si illumina poco ma costa tanto.

 

 

 

                  SETTORE CULTURA SPORT TURISMO E SPETTACOLO

Riguardo al settore di cui sopra poco o nulla da dire per via della pochezza di idee e manifestazioni organizzate, una serie di manifestazioni più o meno significative che quest’ Amministrazione cerca di spacciare per propri mentre in realtà si tratta di iniziative organizzate da altri, per lo più Associazioni, che ricevono il patrocinio o la compartecipazione dal Comune.  Potremmo dire oltre al danno la beffa, non solo non organizziamo nulla ma non incassiamo nulla per l’utilizzo dei nostri immobili di prestigio in quanto diamo patrocini a pioggia con gratuità d’uso di immobili per i quali regolamenti comunali in vigore prevedono il pagamento di canoni.   Per un Comune come il nostro, sull’orlo del baratro, vige l’obbligo che tutti i servizi a domanda individuale vengano pagati almeno in parte. QQQuesta Amministrazione verrà ricordata per il Carnevale, per l’Estate canicattinese, per il Natale e per altri spettacoli nei quali  erano presenti pochi volenterosi che andrebbero premiati per avere assistito al nulla ! Un doveroso cenno merita la vicenda delle Settimane della legalità, format ripetitivo che quest’anno per la prima volta ha visto lo svolgimento di due manifestazioni separate: una organizzata dall’Associazione amici del giudice Livatino e l’altra dal Comune. Scelta alquanto discutibile e poco spiegabile, essendo l’Associazione di cui sopra molto impegnata nel mantenere sempre vivo il ricordo del giudice Livatino ed avendo dimostrato negli anni di avere idee che fanno si che il seme della legalità dei martiri della nostra Città rimanga sempre vivo, nonché notevole capacità organizzativa. Risultato l’evento organizzato dall’Amministrazione oltre che povero di idee e poco pubblicizzato e stato disertato dai nostri concittadini. In questo quadro desolante di manifestazioni culturali, quasi frutto esclusivo delle idee dei privati, il Sindaco aveva pensato bene, per promuoverne il rilancio, di nominare un consulente esterno a titolo gratuito (scelta motivatamente contestata). Ad oggi non conosciamo nulla di quanto prodotto da questo professionista di cui non ricordiamo i titoli posseduti per tale incarico, ne la relazione annuale sull’attività svolta, obbligo in capo al Sindaco.

 

 

 

                                                   PISCINA COMUNALE

La vicenda della piscina comunale è grottesca nelle forme e tragica nella sostanza. Un gioiello costato parecchi quattrini alla collettività per il quale si continuano a pagare le rate di mutuo, caratterizzato da una struttura che la fanno unica nel suo genere, chiusa da anni e lasciata allo sfogo dei vandali e delle intemperie naturali.  Ci è stato ripetuto a fasi alterne o che la riapertura fosse vicina o che la gestione è troppo costosa da allontanare i pretendenti.  Ci permettiamo di dire che una Amministrazione più attenta e meno confusa, grazie al nuovo codice degli appalti pubblici e alla possibilità di stipulare contratti di partenariato pubblico privato, ricorrendo anche alla pratica dei progetti di finanza di durata anche ventennale, sarebbe riuscita a trovare sul mercato società interessate alla gestione di questo prestigioso impianto sportivo che invece è stato abbandonato al completo deperimento. D’altra parte l’esperienza di concedere in gestione a privati altri impianti sportivi si è rivelata una scelta vincente sia dal punto di vista dell’economicità per il Comune che non affronta alcuna spesa di gestione, sia per l’efficienza di funzionamento del servizio in grado di soddisfare le esigenze dell’utenza sportiva.

 

 

 

                                      CENTRO SOCIALE BASTIANELLA

Questo sito nasce in una zona particolare della nostra città, per essere centro di aggregazione sociale in una zona molto difficile.

Oggi versa nell’assoluto degrado, incustodito, adibito a deposito di documenti e apparecchi in disuso, ma fatto ancor più grave, sono allocate nell’immobile alcune classi di scuola primaria pur in presenza di una relazione del mese di gennaio dell’RSPP che ha segnalato parecchie criticità e la incompatibilità dei luoghi all’attività scolastica (prot. N°4257 25/01/18).

 

 

 

 

                                                 AREA ARTIGIANALE

Merita la nostra attenzione segnalare lo stato di degrado e abbandono in cui versa l’area artigianale di Contrada Bastianella, ormai alla merce’ di vandali che hanno deturpato il sito nell’assoluto silenzio dell’Amministrazione. Ad oggi non si è venuti a conoscenza se e quando vedrà la luce quello che poteva essere un gioiello per l’economia della città.  La segnaletica è stata addirittura utilizzata per lo scempio (pericolosissimo) della rotonda di Rovitelli. Un ringraziamento andrebbe fatto a tutti i cittadini che praticano sano sport e permettono che ci sia sempre qualcuno la cui presenza evita la totale distruzione!

 

 

 

                      ISTITUTO ASSISTENZIALE BURGIO CORSELLO

Questa Amministrazione può vantare il “merito” della chiusura della Maria Burgio ente assistenziale che ha assistito amorevolmente tanti anziani e che ha assicurato anche posti di lavoro nel corso di parecchi decenni. Ha, colpevolmente, trascurato la richiesta di aiuto da parte del Presidente e dell’intero Consiglio di amministrazione, ben presto dimessosi. Con la nomina del Commissario che ha tentato, con impegno, di evitare la chiusura predisponendo un piano di rientro al 31.12.2018 con i creditori, il Sindaco ha avuto un sussulto più di circostanza che altro … Al momento questa realtà è chiusa e forse si è scritta la parola fine per sempre.

 

 

 

                                                  SERVIZI SOCIALI

Poco o nulla si è fatto in un settore così delicato quanto complesso per gli interventi da garantire e per i beneficiari dei servizi da erogare. Diverse fasce deboli attendono ancora risposte! Parliamo di inoccupati, di minori, diversamente abili e diversamente giovani, famiglie multi problematiche. Inadeguata la capacità dell’Amministrazione in carica di garantire ai piccoli concittadini, portatori di articolo 3 comma 3 di cui alla L.104/92, scolarizzati (Scuola Primaria Statale e Superiore di Primo Grado) il servizio di assistenza all’autonomia nonostante la copertura prevista con il bilancio approvato anche dai Consiglieri di opposizione…Tale diritto è garantito o parzialmente perché

in compartecipazione con altri alunni  ( pochi sono gli operatori forniti di titolo che rientrano nelle categorie disagiate – reddito ISEE  docet )o ad personam…con sentenza del Tribunale per pochi eletti.

Non si tralascia anche il servizio di trasporto al CTS… e la mancata incisività nel far predisporre i bandi per servizi essenziali pianificati dal distretto socio-sanitario D3 di cui il Comune di Canicattì è comune capofila. Molte promesse non mantenute e rassicurazioni non concretizzatesi…vedasi Ludoteca in pediatria!

 

 

 

C H I E D O N O

  1. Al Presidente del Consiglio Comunale, nei termini e modi di legge, la convocazione del Consiglio Comunale al fine di discutere e deliberare in merito alla presente proposta di mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco della Città;

 

  1. A tutti i Consiglieri Comunali, esclusivamente nell’interesse generale e collettivi della nostra comunità canicattinese, di approvare la mozione e scrivere anticipatamente la parola fine ad una Sindacatura disastrosa.