Quella appena trascorsa è stata una Settimana Santa anomala in tutta Italia con le restrizioni legate all’emergenza Covid-19. L’associazione Settimana Santa Delia non è comunque rimasta inerme e ha sfruttato i social per permettere ai tanti appassionati di vivere, seppur in forma alternativa, questa secolare tradizione.
Grazie al filmaker, Riccardo Culmone, nei vari giorni della Settimana, alle 20.30, sulla pagina Facebook dell’associazione sono stati trasmessi dei video degli anni passati, dal 1995 al 2019, ripercorrendo fedelmente il programma che sarebbe stato portato in scena quest’anno se non fosse sopraggiunta l’emergenza sanitaria.
Ma soprattutto, con l’intenzione di lasciare un segno concreto e tangibile del lavoro che era già in corso d’opera sin dai primi di gennaio, sotto la regia del direttore artistico Diego Giordano, e grazie alla competenza e maestria di due professionisti come Riccardo Culmone e Pierangelo Carvello, è stato realizzato il video “Pillole di Mortorio”. Un filmato, della durata di circa 20 minuti, in cui tutti gli attori, ognuno a casa propria, hanno recitato frammenti del loro copione dando vita a un estratto audiovisivo della Settimana Santa di Delia.
Al termine di questa settimana, il presidente dell’associazione, Orazio Rumeo, ha affidato sempre alla pagina Facebook, il suo pensiero: “Siamo grati ai sacerdoti di Delia, all’arciprete Don Carmelo Carvello e Don Lino De Luca, a Don Giuseppe Adamo e al diacono Giuliana Giuseppe, perché, attraverso i social, ci hanno permesso di partecipare alle celebrazioni liturgiche di questi giorni santi. Un plauso al nostro Sindaco, Gianfilippo

Bancheri, per la tenacia e la forza con cui sta lottando per la salvaguardia e la salute di tutti gli abitanti di Delia. Un affettuoso grazie a Riccardo Culmone, a Pierangelo Carvello e Diego Giordano per la produzione del filmato che presenta i momenti più salienti e suggestivi della Settimana Santa a Delia. Un lavoro fatto con impegno, passione e alta professionalità. Non siamo andati ‘in scena’ ma credo che nel cuore di tutti la Pasqua 2020 ha lasciato un segno che ci permetterà di fare del nostro meglio nei prossimi anni. Tutti, nel silenzio, abbiamo indossato le vesti del Cristo, di Pilato, di Caifas, dei discepoli, di Celidio. È il segno che ereditiamo da questa Pasqua. (…) Voglio ricordare, a nome mio personale e di tutto il Direttivo e i Soci, le persone che stanno ogni giorno in trincea: i medici, gli operatori sanitari, la Croce Rossa, la Protezione civile, la Caritas, la Guardia Forestale, gli agricoltori del nostro paese che hanno messo a disposizione i loro mezzi e il loro tempo per la disinfestazione del paese. E il ricordo cristiano per tutte le vittime del coronavirus”.