Il procuratore reggente di Agrigento, Salvatore Vella, nei mesi scorsi ha tirato le somme dell’inchiesta sulla strage apprestandosi a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti di due tecnici che vengono individuati come responsabili ovvero il responsabile tecnico dell’impresa A.Mi.Ca. Srl, “incaricata dalla committente SICILIANA GAS S.p.A. dell’esecuzione materiale dei lavori” e il firmatario del collaudo tecnico-amministrativo del Comune di Ravanusa nonche’ direttore dei lavori e di firmatario della relazione finale sui lavori. Nei loro confronti vengono ipotizzati i reati di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro. Con l’avviso di conclusione delle indagini i difensori avranno 20 giorni a disposizione per visionare gli atti e articolare una prima strategia processuale. Per gli altri dieci indagati – responsabili di Italgas – e’ stata, invece, chiesta l’archiviazione. La richiesta e’ stata notificata ai familiari delle vittime che attraverso i propri difensori (gli avvocati Rita Parla, Giovanni Lo Leggio, Luigi Termini, Michele Liuzzo e Salvatore Loggia) si sono opposti alla chiusura del caso chiedendo al gip di disporre nuove indagini per fare luce su alcuni aspetti, secondo i legali, non adeguatamente scandagliati o valorizzati. L’udienza e’ in programma il 17 ottobre davanti al gip Giuseppa Zampino.
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