Il sostituto procuratore della Repubblica, Maria Barbara Grazia Cifalinlò, ha avanzato la richiesta di condanna nei confronti di tre imputati coinvolti in un’inchiesta che ipotizza un vasto traffico di stupefacenti tra Favara, Canicattì, Racalmuto e Agrigento. Il processo è in corso davanti il gup del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, che ha già fissato un calendario di udienze che porteranno alla sentenza. Si torna in aula il 6 marzo e il 27 marzo.

Sono almeno trenta gli episodi di cessione di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e hashish, documentati tra l’agosto e l’ottobre 2018. La droga veniva acquistata, suddivisa e ceduta agli acquirenti utilizzando un linguaggio criptico: “red bull”, “pony bianco”, “coniglio cucinato”, “bottiglie di vino”. Cristallizzate diverse cessioni che potevano variare nel quantitativo: esigue, come ad esempio 0,5 grammi, a quelle più consistenti fino ad arrivare anche ad oltre 100 grammi. Nell’inchiesta vengono contestati anche due atti incendiari a scopo di intimidazione avvenuti a Favara nell’ottobre 2018.