“Assoluzione per entrambi gli imputati non essendo stata raggiunta, al di là di ogni ragionevole dubbio, la prova dei delitti loro contestati”. Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Nicoletta Sciarratta, ha assolto due coniugi di Grotte – lui 45 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Zucchetto, lei 40 anni, difesa dall’avvocato Gianfranco Pilato – dal reato di maltrattamenti in famiglia. Per altri due episodi, il primo relativo a presunti maltrattamenti del marito nei confronti della moglie e il secondo per lo stesso reato contestato alla donna nei confronti dei due figli minorenni, è stata disposta l’estinzione del reato per mancanza delle condizioni di procedibilità. Marito e moglie, infatti, hanno ritirato le querele. Il pm Giada Rizzo, a margine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a tre anni e otto mesi per l’uomo e l’assoluzione per la donna.

La vicenda risale al 2017 e scaturisce da reciproche accuse, messe nero su bianco, scambiate dai due coniugi. Il marito aveva denunciato la moglie per maltrattamenti in danno dei figli minorenni. La donna, invece, accusava il marito di averla picchiata e minacciata. Un iter processuale tortuoso caratterizzato dallo stop alle udienze a causa della pandemia e ad un cambio del giudice in corsa. “Ai fini dell’integrazione del delitto di maltrattamenti è richiesto il carattere abituale della condotta che lo caratterizza – si legge nella sentenza con motivazioni contestuali – abitualità che se è vero che non risulterà esclusa da eventuali momenti di pausa tra i vari episodi lesivi, è pure vero che, nel caso specifico, non pare essersi realizzata”.