Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di 18 persone coinvolte a vario titolo in un’inchiesta sui reflui fognari dei cinque impianti di sollevamento di Lampedusa che senza alcun trattamento, secondo l’accusa, sarebbero finiti in mare anche a venti metri dalla costa. Accolta, dunque, la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Giulia Sbocchia.

Nella lista degli imputati che adesso dovranno affrontare il processo ci sono i due ex sindaci dell’isola, Giusi Nicolini e Salvatore Martello, nonché l’attuale capo della protezione civile siciliana, Salvatore Cocina. La prima udienza si celebrerà il prossimo 8 ottobre davanti i giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara. Fra i reati ipotizzati l’abuso di ufficio, l’omissione di atti di ufficio, l’inquinamento ambientale e il danneggiamento. Per tre imputati – che comunque sono stati rinviati a giudizio – alcune delle accuse sono state dichiarate prescritte. Si tratta di Sonja Nunziatina Cannizzo, 52 anni, responsabile dell’impresa aggiudicataria dell’appalto per l’ampliamento di depurazione; Luigi Fidone, 47 anni, direttore tecnico dei lavori; Giovanna Taormina, 56 anni, rappresentante di una ditta che si è occupata dello smaltimento dei rifiuti in un cantiere.