Il GIP del Tribunale di Palermo, dott. Walter Turturici, ha fissato per domani gli interrogatori dei tre canicattinesi arrestati per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Gli indagati, nella giornata di ieri erano stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip. I provvedimenti sono stati notificati dalla Polizia di Stato, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Uno dei tre è stato già condannato in via definitiva per l’appartenenza alla «stidda».
Le indagini condotte dalla squadra mobile di Agrigento e dal commissariato di Canicattì sono iniziate ad aprile dello scorso anno, dopo il danneggiamento e l’incendio della saracinesca di un magazzino a Canicattì. Gli arrestati, per preservare gli interessi economici e imprenditoriali del titolare di un’autofficina, anch’egli arrestato, avrebbero costretto la vittima dell’estorsione a non concedere in locazione un magazzino di sua proprietà a una persona che avrebbe potuto far concorrenza all’officina esistente. I tre sarebbero andati a casa della vittima e uno di loro avrebbe rimarcato l’appartenenza alla stidda e ricordandole che in quella zona comandava lui.
Gli imputati, che potranno avvalersi della facoltà di non rispondere, sono difesi di fiducia dagli avvocati Angelo Asaro, Giovanni Salvaggio e Annalisa Lentini.