Come riporta il primo bollettino epidemiologico della sorveglianza RespiVirNet, appena pubblicato, sono stati 373mila i casi di sindrome simil influenzale nell’ultima settimana, con un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 1.365.000 casi in un mese. Una partenza paragonabile a quella della scorsa stagione dove si registrarono picchi da record. “Nella quarantacinquesima settimana del 2024, si legge, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente ed è pari a 6,3 casi per mille assistiti (5,2 nella settimana precedente) sovrapponibile a quella osservata nella scorsa stagione (6,4 nella settimana 2023-45). Nei bambini sotto i cinque anni di età l’incidenza è pari a 13,8 casi per mille assistiti (11,0 nella settimana precedente). In tutte le Regioni/PPAA il livello dell’incidenza è sotto o leggermente sopra la soglia basale. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 13,77 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 5,56 nella fascia 15-64 anni a 6,66 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 4,18 casi per mille assistiti”. In tutte le Regioni/PPAA il livello dell’incidenza è sotto o leggermente sopra la soglia basale. L. I virus che girano sono i soliti, ma ricordiamoci che sono forme di vita in grado di mutare e adattarsi. Insomma, meglio prevenire. Per difendersi la prevenzione è fondamentale evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Ma anche: lavarsi le mani, coprirsi la bocca con un fazzoletto o con il braccio quando si starnutisce o tossisce, e in particolare restare a casa quando si presentano i sintomi dell’influenza. Il periodo più a rischio sarà come sempre quello dopo Natale quando un mix tra basse temperature, dopo baci e abbracci tra parenti, darà un’accelerata alla diffusione dei virus influenzali.