Almeno dieci auto incendiate tra dicembre e marzo scorsi, una serie di episodi che avevano gettato inquietudine a apprensione tra i cittadini di Gela e che era stata oggetto di particolare attenzione anche da parte del prefetto di Caltanissetta nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi a Gela il 4 aprile. Oggi, grazie al lavoro dei carabinieri del Reparto Territoriale, coordinati dalla procura di Gela guidata da Salvatore Vella, e’ stato arrestato un 38enne pregiudicato gelese, già noto alle forze dell’ordine.

E’ ritenuto responsabile degli incendi dolosi che hanno colpito numerose auto in diversi quartieri della citta’ dal dicembre del 2024 al marzo del 2025. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip, e’ il risultato di una complessa attivita’ investigativa condotta per mesi dai carabinieri, in cui sono confluiti gli esiti dei sopralluoghi, l’analisi delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza e i riscontri sul territorio, che hanno permesso di delineare un quadro indiziario solido nei confronti del sospettato. L’uomo e’ stato posto agli arresti domiciliari.


“Gela rimane un territorio particolare da un punto di vista criminale – ha detto il procuratore Salvatore Vella a margine di una conferenza stampa alla presenza del tenente colonnello Marco Montemagno, Comandante del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Gela e il Vice Questore Emanuele Giunta- alla fine le indagini hanno consentito di risalire ad un unico soggetto con precedenti specifici, con profili di patologie mentali ma non per questo meno pericoloso con facilità di maneggiare liquidi infiammabili con possibilità di creare problemi a persone e strutture. Vorrei sottolineare che questi personaggi pericolosi con problemi mentali probabilmente c’è un buco nel nostro ordinamento giudiziario, dovrebbero essere previste maggiore strutture di contenimento”.

L’uomo ora si trova in una Rems. “L’indagato prima di agire avrebbe anche inoltrato delle minacce scritte (una dattiloscritta e l’altra a computer) prima di incendiare le macchine”, ha spiegato Marco Montemagno che guida il Reparto territoriale dei carabinieri di Gela. “In un’occasione – ha aggiunto Emanuele Giunta, dirigente del commissariato di polizia – ha invitato la vittima a non acquistare un’altra macchina perche’ l’avrebbe bruciata allo stesso modo”.