Il rimprovero, lo schiaffo al ragazzino che aveva preso a calci l’insegna del suo autolavaggio e la rappresaglia a calci e pugni del padre insieme ad alcuni amici che, sulle prime, sembrava non avere portato a conseguenze particolarmente gravi fino alla morte, alcuni giorni piu’ tardi. Nove anni dopo l’aggressione e’ arrivato il verdetto definitivo e il 46enn, condannato a 6 anni di reclusione, si e’ costituito nel carcere genovese di Marassi.

Il processo e’ quello per il pestaggio di Favara, morto a 68 anni il 10 febbraio del 2016, 9 giorni dopo avere battuto la testa per terra a causa – secondo l’accusa – di un violento pugno al torace ricevuto. Pirrera era pure finito in carcere quasi un anno dopo la morte . Sotto accusa pure tre amici favaresi, arrestati salvo poi venire assolti al processo. sarebbe morto per un brutale pestaggio, una vera e propria spedizione punitiva generata dal fatto che – secondo l’ipotesi del pm – aveva dato uno schiaffo al figlio d che per questo – secondo l’ipotesi iniziale – avrebbe organizzato la rappresaglia insieme agli altri tre amici ritenuti, al contrario, estranei e assolti gia’ in primo grado