A Naro monta la protesta delle famiglie di via Rosa 29, esasperate da una vicenda che definiscono «preoccupante e surreale». Al centro della denuncia pubblica c’è il ritorno in libertà di un uomo di origini straniere, accusato in poche settimane di una lunga scia di violenze e danneggiamenti: dall’aggressione a un concittadino con un fendente, agli atti vandalici contro immobili della zona, fino all’occupazione abusiva di proprietà private e, da ultimo, alla violenta aggressione ai Carabinieri che ha provocato il ferimento di tre militari, bloccata solo con l’uso del taser.

Nonostante l’arresto, l’uomo è stato rimesso in libertà, tornando ad occupare lo stesso quartiere. Una decisione che ha scatenato sgomento e rabbia tra gli abitanti.


La voce delle famiglie

«Da qualche giorno noi famiglie di via Rosa 29 stiamo vivendo una situazione preoccupante e per certi aspetti surreale», affermano i residenti in un messaggio diffuso pubblicamente. «Non ne abbiamo parlato finora per rispetto del corso della Giustizia, ma la situazione è degenerata».

Il clima è di forte paura: «Temiamo per l’incolumità dei nostri cari, dei nostri vicini, dei nostri bambini».

Allo stesso tempo, i cittadini rivolgono un riconoscimento alle Forze dell’Ordine: «Vogliamo tributare il nostro ringraziamento ai Carabinieri, che hanno agito con grande impegno e coraggio, subendo persino violenze. Ma i loro sforzi vengono vanificati».

Infine, una denuncia amara: «Abbiamo sempre creduto nella Legge, ma questa volta la Giustizia non è dalla parte dei giusti».

Una comunità esasperata

La protesta delle famiglie di via Rosa riaccende il dibattito sulla sicurezza urbana e sulla tutela delle comunità locali. I residenti chiedono risposte chiare e interventi immediati, affinché non siano costretti a convivere con la paura dentro le proprie case.