Il tribunale del lavoro di Palermo ha accolto il ricorso promosso contro la Rap Spa da un candidato che era stato escluso per inidoneità alle mansioni dal concorso per 306 operai, di cui 15 riservatari.

Il giudice, accogliendo i motivi dell’impugnazione presentata dagli avvocati Nadia Spallitta e Pietro Vizzini, ha ritenuto violata la disposizione che impone la trasmissione del giudizio medico al lavoratore. Il medico aveva espresso un primo parere di idoneità con prescrizioni, comunicato anche al lavoratore, e successivamente un’ulteriore valutazione di inidoneità, trasmessa soltanto all’azienda.


Il giudice ha poi affermato il principio di equivalenza delle mansioni nello stesso livello professionale, con la possibilità di adibire il lavoratore a compiti diversi rispetto a quelli specifici oggetto del concorso, valorizzando inoltre il parere del comitato tecnico per il sostegno ai disabili, che nella fattispecie aveva espresso un giudizio di idoneità fisica alle mansioni previste dal bando.

“Appare evidente come alcune delle mansioni incluse siano compatibili con le condizioni fisiche del ricorrente, ben potendosi ritenere coerenti con le superiori limitazioni l’attività di vuotatura di cestini, di raccolta foglie, pulizia e diserbo di aree verdi e cancellazione delle scritte murali – si legge nella sentenza – Pur tenendo conto delle limitazioni e prescrizioni evidenziate dal medico competente il ricorrente debba ritenersi idoneo alle mansioni di operaio di livello J, per le quali ha utilmente partecipato alla procedura selettiva indetta dalla convenuta.” Alla luce del ricorso il candidato è stato reintegrato nella graduatoria.