I carabinieri del gruppo tutela lavoro di Palermo coadiuvati dai militari delle compagnie carabinieri di Carini, Cefalù, Corleone, Monreale, Misilmeri, Petralia Sottana, hanno effettuato una serie di attività ispettive nei confronti dei commercianti ambulanti di “moda da strada“.

Il bilancio dei controlli si può riassumere con “un lavoratore irregolare in ogni bancarella”.


A Monreale, nella giornata del 18 settembre i militari hanno controllato 5 postazioni e, in ciascuna di queste, hanno trovato un lavoratore “in nero” che sistemava abiti e accessori o vendeva gli stessi ai clienti di passaggio. I lavoratori, tutti di origine cingalese, fanno parte di quella massa di stranieri che accettano un lavoro faticoso e sottopagato per sostentarsi in Italia e mantenere la famiglia nel paese d’origine.

Sono stati adottati 5 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, di cui 4 solo per lavoro nero ed 1 anche per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. I controlli dei carabinieri del Nil e del Nucleo operativo del gruppo tutela lavoro non hanno riguardato solo il commercio ambulante, ma hanno interessato anche il settore edile, per la verifica delle norme in materia di tutela della salute e regolare occupazione dei lavoratori.

Sono stati ispezionati 4 cantieri ubicati a Palermo, Corleone, Polizzi Generosa e Mezzojuso, dove operavano complessivamente 8 imprese, tutte risultate irregolari. Dei 21 lavoratori identificati, 7 sono risultati in nero. Tre delle imprese controllate sono state sospese per aver impiegato il personale in nero e contestualmente per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono state comminate sanzioni amministrative per 48.400 euro e ammende per 40.660 euro.

Tra le accertate violazioni alle norme in materia di sicurezza nel settore dell’edilizia, le più diffuse sono risultate la mancata formazione dei lavoratori, l’omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale dei lavoratori, la mancanza di idonei servizi igienico – sanitari, la mancanza degli addetti alle emergenze, primo soccorso e antincendio. I ponteggi sono risultati privi di protezione con conseguenti pericoli di caduta dall’alto delle maestranze. I provvedimenti adottati dai militari hanno impedito la prosecuzione dei lavori a rischio, eliminando i pericoli per i lavoratori ed i terzi.

I controlli hanno interessato anche due ristoranti, uno a Gangi ed uno a Cefalù, ed un bar a Cinisi. I militari hanno contestato ai datori di lavoro svariate violazioni al testo unico in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni amministrative. Al ristorante di Cefalù è stata notificata la sospensione dell’attività imprenditoriale per motivi di sicurezza e per irregolarità nell’impiego di un lavoratore.