La Finanziaria quater che si avvicina lavorando agli emendamenti da un lato, la norma che propone l’introduzione del deputato supplente all’ars, dall’altro. Sono due i terreni di scontro fra maggioranza e opposizione.
Dieci milioni per famiglie in difficoltà
Uno stanziamento di 10 milioni di euro per rifinanziare la misura del “Contributo di solidarietà” in favore delle famiglie in difficoltà economiche. Lo prevede un emendamento alla “manovra finanziaria”, attualmente in discussione in Commissione Bilancio all’Assemblea regionale siciliana, firmato ieri direttamente dal presidente della Regione Renato Schifani. Le risorse si vanno ad aggiungere ai 30 milioni di euro già previsti dal governo con la legge 28 del 2024 e a un altro milione aggiunto successivamente. Il nuovo finanziamento dovrebbe consentire di fare scorrere la graduatoria per oltre tremila domande.
Soldi per il fondo anti pignoramento incolpevole
C’è, poi, un altro elemento di confronto che riguarda i siciliani in difficoltà. Una legge che esiste ma dimenticata: “Aiuti ai pignorati della prima casa, da quasi tre anni c’è la legge, tra l’altro strombazzata in pompa magna dal centrodestra, ma ai cittadini che hanno perso la prima abitazione non è mai arrivato un solo euro. Il motivo? La Regione non ha trovato il tempo per fare il regolamento relativo che doveva essere pronto entro 90 giorni dall’approvazione della legge e le somme finora stanziate, anche da noi, sono tornate al mittente” afferma la deputata M5S all’Ars Stefania Campo.
Emendamento bocciato
“Avevo presentato – spiega Campo – un emendamento alla manovra in discussione all’Ars per rimpinguare il fondo previsto dalla legge con un ulteriore milione di euro e ieri in commissione Bilancio mi sono sentita rispondere che sarebbe stato inutile, in quanto non ci sarebbe stato il tempo per approntare il regolamento attuativo, e che, anzi, anche le somme stanziate in precedenza, compresi i 400 mila euro stanziati da noi con la finanziaria dell’anno scorso, non erano più disponibili”.
Legge costruita male
“Sapevamo – conclude Campo – che la legge del 2022 era costruita male, perché quel regolamento che ancora manca prevedeva un percorso tortuoso, visto che andava approvato con decreto del presidente della Regione su proposta di ben tre assessori, quando le norme regionali oggi arrancano anche quando è solo un assessore a dover metterci mano. Quello che è più scandaloso è che norme che potrebbero dare veramente una boccata d’ossigeno a chi ha bisogno, vengano vanificate dall’inerzia della Regione e da questo governo che si è dimostrato abile in questi anni solo a presidiare le posizioni di potere e a lottizzare tutto quel che era lottizzabile”.
Consorzi di bonifica
Aumento delle giornate lavorative per il personale in servizio nei Consorzi di bonifica fino a un massimo di 156 giornate, e turn over al 100% per i 151isti inseriti nelle graduatorie. E’ la proposta prevista in un emendamento alla manovra quater presentato dal gruppo Pd e approvato in commissione Bilancio.
“Con questa norma – dice il capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro – intendiamo andare incontro alle legittime richieste da parte dei lavoratori e al tempo stesso sostenere le aziende e le produzioni agricole, che possono avere benefici importanti dal miglioramento dei servizi dei Consorzi di bonifica”.
Lo scontro sul deputato supplente
Intanto da ieri è in corso lo scontro sulla proposta di introduzione del deputato supplente all’Ars. “Qui non è in discussione l’introduzione del deputato supplente stiamo mettendo in discussione il concetto stesso di ‘Autonomia’ della Regione Siciliana” ha detto sempre Michele Catanzaro ma intervenendo in aula all’Ars nel corso del dibattito sul parere al Ddl costituzionale di riforma dello Statuto, che arriva dal parlamento nazionale.
“Siamo di fronte ad un’invasione romana nello Statuto siciliano – ha aggiunto Catanzaro – e la cosa più grave è che sta avvenendo con la complicità del presidente Schifani”.
La Vardera: “Uno scandalo”
“Una riforma che con un colpo di penna, crea uno scandalo enorme. Parliamo di 12 nuovi stipendi ai deputati, oltre ai circa 70 mila euro di collaboratori e delle pensioni maturate. Una follia. La priorità del governo non può essere questa: la sanità è allo stremo, le scuole cadono a pezzi e qui si pensa ad aumentare posizioni e poltrone. Non ci sono riforme e programmazioni, ma si pensa solo a nuove posizioni che aumentano vertiginosamente le spese pubbliche, mentre fuori la gente e le famiglie non arrivano a fine mese. È una vergogna, io non ci posso e non ci voglio credere che l’unico obiettivo sia questo, che non è una priorità per i siciliani: parliamo solo di fuffa, poltrone e riunioni di maggioranza non è accettabile. Farò opposizione per evitare che questa legge-voto venga approvata, perché si tratta solo di merce di scambio ed io non ci sto”.
A dirlo il deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera, durante la seduta d’aula
Varrica: “Più che supplente, succube”
Deputato supplente? Diciamo succube perché sarà sempre sotto scacco dell’assessore che sostituisce. Altro che norma di rango costituzionale, questa riforma presenta evidenti profili di incostituzionalità, visto che il deputato supplente non avrà libertà né autonomia nell’esercizio del mandato, ma sarà vincolato alle decisioni dell’assessore di cui prende il posto e sarà privo di indipendenza e sottoposto a potenziali ricatti politici” ha affermato il deputato M5S Adriano Varrica,
“Questa norma – ha detto Varrica – presentata come un avanzamento istituzionale, è in realtà del tutto autoreferenziale e priva di utilità per i cittadini siciliani, serve solo ad aggirare la riduzione del numero dei parlamentari da 90 a 70, portando di fatto il numero dei parlamentari a 82. Non interessa minimamente ai cittadini e non è certo pensata per loro. È pensata dalla politica per fare un favore alla politica”.
Sull’argomento sono intervenuti numerosi parlamentari M5S, tra cui il capogruppo Antonio De Luca che ha ribadito il forte no del Movimento a questa norma.
“La norma sul deputato supplente imposta da Roma e sostenuta dal centrodestra- ha detto De Luca è abominevole: crea un gruppo di deputati sotto ricatto politico, privi di libertà e autonomia, con un grave squilibrio tra potere legislativo ed esecutivo. Per queste ragioni il Movimento 5 Stelle esprime un fermo voto contrario e auspica che l’Assemblea mandi a Roma un chiaro segnale di dignità e indipendenza”.