In una comunità come Naro, dove la fede è intrecciata alle radici stesse del territorio, le partenze lasciano un vuoto che si sente come un’eco nel silenzio della Chiesa Madre. È con un misto di commozione e profonda riconoscenza che i narese salutano Don Giuseppe Costanza, il priore che per sei anni ha guidato con mano gentile e cuore generoso l’Unità Pastorale delle parrocchie Maria SS. Annunziata, San Francesco d’Assisi e Sant’Agostino. La notizia del suo trasferimento a Campobello di Licata, annunciata dall’Arcivescovo Alessandro Damiano il 20 settembre, ha toccato le corde più intime di quanti lo hanno conosciuto, amato e sostenuto in questo cammino condiviso.
Arrivato a Naro nel novembre 2019, succedendo a Don Franco Giordano, Don Giuseppe Costanza ha portato con sé una pastorale fatta di ascolto e vicinanza, quella che sa trasformare una chiesa in una casa per tutti. In un’epoca in cui le comunità parrocchiali affrontano sfide complesse – dalla secolarizzazione alle ferite sociali – lui ha saputo essere un ponte, un equilibrio tra tradizione e rinnovamento. “Un prelato equilibrato che non ha dato il fianco alla mercificazione della fede”, come lo hanno descritto alcuni fedeli sui social, ricordando il suo impegno a preservare l’autenticità delle celebrazioni, dai presepi viventi alle solennità mariane.
Sotto la sua guida, l’Unità Pastorale ha pulsato di vita: momenti di preghiera comunitaria, iniziative per i giovani, benedizioni che hanno scaldato i cuori durante le feste natalizie e pasquali. Ha accolto con gioia le famiglie, ascoltato i dolori dei malati, incoraggiato i ragazzi a riscoprire la gioia del Vangelo. Non era solo un sacerdote, ma un padre spirituale che camminava accanto, condividendo fatiche e speranze. Le sue omelie, semplici e toccanti, parlavano di misericordia concreta, di una Chiesa che si fa pane spezzato per i più deboli. E in una Naro che guarda al futuro con occhi di speranza, Don Giuseppe ha seminato semi di unità, ricordando a tutti che la fede è un abbraccio collettivo, non un isolamento.
L’annuncio degli avvicendamenti pastorali ha lasciato un’onda di tristezza palpabile. “Grave perdita per la comunità narese”, si legge in un post su Facebook, eco di un sentimento condiviso da molti. I fedeli, riuniti in questi giorni di transizione, hanno espresso il loro affetto in modi spontanei: messaggi di auguri sul profilo personale di Don Giuseppe, preghiere silenziose durante le Messe, e un arrivederci che sa di “arrivederci in Cielo, ma con il cuore sempre qui”. La nuova nomina di Don Giuseppe Scozzari come parroco delle stesse parrocchie di Naro è accolta con fiducia, ma non cancella il rimpianto per chi ha lasciato un’impronta così profonda. Stasera, quel saluto dopo la celebrazione eucaristica delle 19 nella chiesa di San Francesco sarà un’opportunità per stringersi intorno a lui un’ultima volta a Naro, con abbracci, lacrime e parole di gratitudine che riecheggeranno nelle navate storiche.
In questi giorni, mentre l’autunno avvolge le colline agrigentine con i suoi colori caldi, la Chiesa Madre ha visto volti segnati dall’emozione. Madri con i figli in braccio, anziani con il rosario tra le mani, giovani che hanno trovato in lui un mentore: tutti uniti in un coro di “grazie”. Don Giuseppe, dal canto suo, ha risposto con la umiltà che lo contraddistingue, postando sui social un semplice invito alla preghiera per il nuovo cammino, raccogliendo commenti colmi di affetto: “Tantissimi auguri per questo nuovo cammino pastorale”, “Grazie caro Don Giuseppe, disponibile e di grande cuore”.