Torna un minimo di speranza di re impiego per gli operatori del call center sanitario ex Almaviva gestito durante il periodo Covid19. Il loro futuro è stato al centro di una riunione nella sala Libero Grassi dell’assessorato regionale delle Attività produttive, a Palermo, con i rappresentanti dei sindacati, del ministero del Lavoro e dell’assessorato regionale della Salute. All’incontro ha partecipato anche l’assessore Edy Tamajo, che ha sottolineato i prossimi passi del percorso.

Via libera ministeriale al 116/117
“Stando alle parole dell’assessorato alla Sanità – ha detto Tamajo – il percorso avviato sul servizio 116/117 ha avuto il via libera dal Ministero della Salute e rappresenta una grande opportunità per completare e potenziare il reparto tecnologico, mettendo finalmente a sistema un servizio strategico per i cittadini. L’affidamento della gestione delle centrali e il rispetto del crono-programma approvato ci consentiranno, entro fine ottobre, di consegnare i locali negli ospedali Civico di Palermo e Cannizzaro di Catania e di partire con il programma”.


Il numero per l’assistenza sanitaria non urgente
Il progetto del governo Schifani per i lavoratori Almaviva ruota attorno al numero unico europeo 116/117, il servizio che servirà ai cittadini per ricevere assistenza sanitaria non urgente, complementare al 118 delle emergenze. L’idea è quella di attivare due centrali operative, una a Palermo e una a Catania, e di impiegare 130 ex dipendenti del call center in esubero, con un investimento complessivo di circa 25 milioni di euro. È previsto l’affidamento del servizio alla Consip.

Fase delicata d gestione dell’avvio del sistema
“Ci troviamo in una fase importante – ha aggiunto l’assessore – in cui stiamo già lavorando per individuare ulteriori risorse economiche, così da garantire continuità e piena operatività del servizio anche tramite il sostegno dell’Assemblea regionale siciliana”.

Tamajo ha infine richiamato l’attenzione sul futuro occupazionale dei lavoratori: “La presenza del Ministero del Lavoro è fondamentale. Stiamo chiedendo quale sia lo strumento tecnico in materia di Naspi che possa meglio tutelare il bacino dei lavoratori Almaviva. La Regione è al fianco dei dipendenti e continuerà a difendere con forza i loro diritti e la loro professionalità”.