Michele Placido debutta alla regia di una fiction Rai con Il giudice e i suoi assassini, miniserie che racconta la vita e il sacrificio di Rosario Livatino, giovane magistrato agrigentino assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990. Le riprese, iniziate il 29 settembre in Sicilia, si protrarranno per dieci settimane tra Naro, Canicattì, Palma di Montechiaro, Favara, Agrigento e Roma, luoghi simbolo della vita e del martirio di Livatino. La miniserie, in onda prossimamente su Rai 1, è una coproduzione Rai Fiction – Goldenart Production, prodotta da Federica Luna Vincenti, con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo e della Regione Siciliana – Sicilia Film Commission.
Sceneggiata da Placido con Angelo Pasquini e Fidel Signorile, la serie narra la lotta di Livatino contro la criminalità organizzata negli anni Ottanta, un periodo segnato dalla violenza mafiosa. Magistrato integerrimo, Livatino difese con coraggio i valori della legalità e della giustizia, pagando con la vita il suo impegno. Giuseppe De Domenico interpreta il protagonista, affiancato da un cast d’eccezione che include Leonardo Maltese, Nino Frassica, Michela De Rossi, Brenno Placido, Ninni Bruschetta e Francesco Benigno. Ispirata al cinema civile di maestri come Francesco Rosi, Pietro Germi e Mario Monicelli, la miniserie esplora la vita di Livatino e quella dei suoi assassini, mettendo in luce il suo ruolo di martire contemporaneo, primo magistrato beatificato dalla Chiesa, definito da Papa Wojtyla “martire della giustizia e indirettamente della fede”.
Le riprese nei luoghi autentici – come Canicattì, città natale di Livatino, il Palazzo di giustizia di Agrigento e la strada statale 640, teatro dell’agguato – sottolineano il legame profondo tra il magistrato e la sua Sicilia. “Torno a lavorare per Rai Fiction, per la prima volta come regista, con un progetto che racconta una pagina cruciale della nostra storia,” dichiara Placido. “Livatino, servitore dello Stato, incarnava l’integrità morale e la dedizione alla legalità. Con questa miniserie vogliamo celebrare il suo coraggio e ispirare un rinnovato impegno contro mafia e corruzione. Sono orgoglioso di collaborare con la Rai, sinonimo di qualità e risonanza internazionale, per portare al mondo una storia universale di giustizia e fede.”













