AICA – Azienda Idrica Comuni Agrigentini – e l’ATI AG9 – Assemblea Territoriale Idrica di
Agrigento respingono con fermezza le gravi falsità e distorsioni dei fatti pubblicate in questi giorni
da una testata online in relazione alla gestione del servizio idrico integrato, alla situazione economico-
finanziaria dell’azienda e all’applicazione delle tariffe idriche.
Si tratta di notizie totalmente prive di qualsiasi fondamento, diffuse con modalità diffamatorie e lesive
della reputazione di AICA, dei suoi organi e dei Comuni soci.
Sulle tariffe idriche
L’aggiornamento tariffario per l’anno 2024 è pari a +5,41%, determinato dal coefficiente θ = 1,054,
in conformità alla delibera ATI AG9 del 29 aprile 2025, trasmessa regolarmente ad ARERA ai sensi
della Deliberazione 639/2023/R/IDR, relativamente alla quale non è pervenuta richiesta di
integrazioni entro i termini previsti dalla suddetta delibera.
In base all’articolo 8 della medesima delibera, la tariffa approvata dall’Ente di Governo d’Ambito è
immediatamente efficace, salvo eventuali conguagli a seguito di modifiche apportate da ARERA in
fase di approvazione.
Pertanto, la tariffa è pienamente legittima, e l’incremento reale è 5,41% e non 11,4% come falsamente
riportato.
Sul bilancio aziendale
Le notizie relative a presunte “perdite milionarie” sono completamente inventate. Il bilancio 2024, in
corso di approvazione, registra una perdita di circa € 600.000 a fronte di un fatturato di circa € 50
milioni, in un anno caratterizzato da una gravissima emergenza idrica regionale che ha interessato
l’intera Sicilia. Si tratta di un risultato fisiologico, che non incide sulla solidità economica
dell’Azienda, che continua a operare regolarmente, pagando stipendi e fornitori.
Sulla Consulta delle Associazioni
La Consulta è stata sciolta unicamente perché, a seguito della richiesta formale di verifica dei
requisiti, i componenti non hanno prodotto la documentazione richiesta.
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Non occorre aggiungere altro.
È opportuno ribadire che la Consulta non ha mai avuto poteri di controllo, ma esclusivamente
funzione consultiva.
Gli unici organi di controllo di AICA sono:
• l’ATI AG9, quale Ente di Governo d’Ambito;
• e il Collegio dei Revisori dei Conti, che esercita anche la funzione di collegio sindacale.
Ogni riferimento a presunti “controlli della Consulta” è pertanto giuridicamente infondato.
Sui rapporti con Siciliacque
AICA ha regolarmente corrisposto le somme dovute a Siciliacque sulla base dei conteggi effettuati
internamente e ritenuti corretti, in relazione alla complessità della situazione e alle verifiche in corso.
AICA continuerà a operare nel pieno rispetto degli obblighi contrattuali, tutelando al contempo la
sostenibilità economica del servizio e gli interessi dei Comuni soci.
È quindi falso che AICA “non paghi” o che “sia al collasso finanziario”.
Inoltre, contrariamente a quanto affermato, il Presidente della Regione Siciliana, On. Renato Schifani,
ha già dato riscontro alla nostra richiesta di intervento, e sono in corso interlocuzioni costanti con la
Presidenza della Regione e con l’Assessorato all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità per definire
soluzioni strutturali condivise.
Non esiste, quindi, alcun “silenzio istituzionale”: il dialogo è costante e costruttivo, per una soluzione
strutturale a beneficio del territorio e dei cittadini.
Sulle pubblicazioni diffamatorie
Da mesi, la stessa testata pubblica articoli gravemente diffamatori, privi di qualsiasi riscontro e
fondamento, finalizzati esclusivamente a screditare il lavoro di AICA e dei suoi rappresentanti.
Sono già stati formalizzati più esposti presso la Procura della Repubblica, ai quali si aggiunge ora una
denuncia-querela congiunta di AICA e ATI AG9, predisposta dal nostro Legale, in cui si chiederà il
risarcimento di tutti i danni – patrimoniali, morali e d’immagine – subiti dall’Azienda e dai suoi
organi sociali.
Dichiarazione della Presidente del CdA di AICA, Dott.ssa Danila Nobile
“In questi mesi sono stata personalmente, in qualità di Presidente del CdA di AICA, vittima di
continue diffamazioni e allusioni gravissime, persino a presunte collusioni con mafie, massonerie e
interessi occulti, che ho immediatamente segnalato al Procuratore della Repubblica, come già
formalizzato negli esposti presentati da AICA.
Sono una professionista seria, da sempre impegnata nella legalità e nella trasparenza, e non
permetterò che si getti fango sul mio nome, sull’Azienda e sui Comuni che rappresento.

Adesso, chi ha scelto di perseverare in questa folle campagna denigratoria dovrà assumerne ogni
responsabilità, nelle sedi giudiziarie competenti.
Ringrazio i Sindaci soci, che hanno espresso pubblicamente solidarietà e vicinanza a me e
all’Azienda, riconoscendo la correttezza e la trasparenza del lavoro quotidiano svolto da AICA e ATI
a tutela del servizio idrico pubblico.”
Conclusioni
AICA e ATI ribadiscono che la gestione del servizio idrico integrato prosegue nel pieno rispetto della
legge e della regolamentazione nazionale, con il supporto costante delle istituzioni regionali e dei
Comuni soci.
La forza di AICA e ATI è nella trasparenza, nel lavoro quotidiano e nella fiducia dei cittadini che
ogni giorno contano su un servizio pubblico serio e rispettoso della legge.
Si invita l’opinione pubblica a diffidare da notizie non verificate e a fare riferimento
esclusivamente alle comunicazioni ufficiali dell’Azienda.


A.I.C.A. – Azienda Idrica Comuni Agrigentini