“Il giorno della memoria non è soltanto la rievocazione di un periodo drammatico della storia recente, ma deve essere una chiave di lettura del mondo contemporaneo.

Il rifiuto per qualunque dimensione della differenza purtroppo è ancora la quotidianità per molti omosessuali lesbiche e transessuali italiani e non. Il riaffermarsi di forme di razzismo, sessismo discriminazione e sopraffazione nel nostro Paese e nel mondo è sotto gli occhi di tutti, e  la Shoa continua ad attraversare quotidianamente le nostre vite. Ed è una deriva che può portare a far germogliare le radici dello stesso odio che portò l’Europa alla barbarie”.

“L’invito di Arcigay quest’anno va a tutti gli italiani perché finalmente riflettano sull’esistenza di differenti modi di amare e di essere uomini o donna tutti meritevoli della stesa dignità e cittadinanza e rifiutino ogni forma di discriminazione”.

Marco Reglia, responsabile Arcigay per la memoria storica, per parte sua auspica che il Giorno della memoria debba “essere il riferimento celebrativo di una tematica da consolidare nella memoria collettiva anche negli altri 364 giorni dell’anno” e non “un unico momento rituale ed effimero di una cerimonia, che una volta conclusa, perde spessore. La memoria che celebriamo è anche la storia dell’omofobia di ieri, che ci permette di capire meglio l’omofobia dell’oggi”.