«Lavoro per l’unità del centrosinistra, con tutte le forze democratiche politiche moderate. E spero fino all’ultimo che l’interesse comune per spezzare il sistema di potere che ha rovinato la Sicilia». È il tentativo di Rosario Crocetta di allargare al massimo la coalizione sostenuta da Pd e Udc, che ieri ha incassato il sostegno dell’Api di Rutelli. Ma l’ex sindaco di Gela deve fare i conti con Sinistra e Libertà, che chiude ancora le porte, e deve registrate il silenzio di Italia dei valori, pronta a correre da sola.
Mentre a sinistra cresce il fronte dei «no» alla sua candidatura. Tra le posizioni più autorevoli ci sono quelle di Ninni Terminelli, Rita Borsellino e Giovanni Barbagallo, ai quali ieri si è aggiunta l’area di Ignazio Marino. «La candidatura di Crocetta è fuori dalle regole», ha detto il responsabile siciliano, Giuseppe Bruno, che in sostanza rivendica maggiore condivisione nelle scelte. Una linea sostenuta pure dal capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo, Rosario Filoramo, per il quale per ricompattare il centrosinistra «servono le primarie. Nessuna preclusione verso Crocetta – aggiunge Filoramo – ma anche le peggiori primarie sono migliori di una decisione presa in una cena». Ma per il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, «sia Fava e Italia dei valori non vogliono le primarie».
Con i partiti di sinistra la frattura sembra ormai insanabile. Il dirigente di Sel, Claudio Fava, ha definito Crocetta non affidabile e in continuità con il cuffarismo. Italia dei valori, invece, continua il suo silenzio nonostante gli appelli di Pd e Udc a un «patto civico». Per Pippo Russo, portavoce regionale di Idv, «non è sommando le sigle che si vince, ma credo occorra scelta di discontinuità con il cuffarismo e il lombardismo e un forte programma». Russo, che ha annunciato la sua candidatura come deputato, lascia intendere dunque tutte le difficoltà di un accordo su Crocetta. Pure Orazio Licandro, coordinatore della segreteria nazionale dei Comunisti italiani-Federazione della Sinistra, definisce «imbarazzante e incoerente» la candidatura di Crocetta».
Davanti alla difficoltà di allargare l’alleanza, Lupo sta lavorando per catturare consensi anche nelle aree più scettiche. «Il nostro programma avrà al centro i temi dell’ambiente e della Green economy» dice, dopo essersi sentito nei giorni scorsi con Carmelo Sardegna, segretario regionale dei Verdi. E via libera al sostegno a Crocetta è arrivato dal Partito socialista che fa capo a Riccardo Nencini. L’asse Pd-Udc, sostenuto ieri in una nota dai deputati Elio Galvagno e Salvatore Termine, incassa pure l’appoggio di Alleanza per l’Italia.
Il partito di Rutelli, coordinato in Sicilia da Bartolo Fazio, ha ribadito «la volontà di proseguire con la candidatura di Crocetta per cercare di costruirci intorno un’ampia coalizione che, partendo da Pd e Udc, riesca a tenere al suo interno anche quelle forze autonomiste che hanno partecipato in questi anni al processo riformatore avviato nell’isola». Una decisione che delinea un quadro di grande incertezza sulle scelte del Nuovo Polo. Dopo l’apertura del Partito dei siciliani (ex Mpa) al Pdl, Fli è ancora diviso sul sostegno a Crocetta, nome molto gradito sia al leader nazionale Gianfranco Fini sia ai vertici regionali Carmelo Briguglio e Fabio Granata. Sui finiani pesa però il pressing del Pdl, con Francesco Cascio, che aspira alla candidatura ed ha avviato contatti con esponenti del partito.

“Crocetta francamente un candidato imbarazzante: quando lasciò il Pdci disse di non essere mai stato comunista, poi l’attacco a quanti criticavano la sua candidatura definendoli ‘checche isteriche invidiose’, poi quello a Fava sulle sceneggiature, e ancora la dichiarazione che a sinistra oltre lui c’è soltanto Renato Curcio, qualche settimana fa l’attacco a D’Alia (con il quale oggi lo vediamo cinguettare) come ‘ex uomo prima di Cuffaro e poi di Lombardo’, e il sostegno a Lombardo in questi anni insieme a Lumia e Cracolici, insomma uno che nell’arco di 24 ore può tenere posizioni diversissime e contrastanti tra di loro. Diciamo un po’ incoerente?”.

A fare l’elenco delle contraddizioni di Rosario Crocetta, oggi candidato del Pd e dell’Udc alla presidenza della Regione, è Orazio Licandro, coordinatore della segreteria nazionale dei Comunisti italiani-Federazione della Sinistra, che interviene a proposito della vicenda della casa di Bruxelles dell’europarlamentare che gli sarebbe stata affittata proprio da Lombardo.

“Adesso – sottolinea Licandro -, dopo averne sostenuto il governo, per la vicenda della casa di Bruxelles dice di non conoscerlo nemmeno. Naturalmente tutto legale, ci mancherebbe altro. Soltanto, prendiamo atto che Crocetta allunga il novero di coloro che ignorano la provenienza delle case in Italia”.