Il giudice monocratico del Tribunale di Canicattì, ha assolto per non avere commesso il fatto Giuseppe Giangreco, 43 anni di Racalmuto dalle accuse di falso, ricettazione e truffa. L’imprenditore racalmutese – che è assistito dall’avvocato Diego Giarratana – era chiamato a rispondere dell’appropriazione illecita di un blocchetto di assegni e di aver falsificato alcuni di questi effetti apponendo una firma falsa e facendone uso. Inoltre era imputato di truffa perché avrebbe girato gli assegni ad alcuni fornitori di Agrigento, Racalmuto e Canicattì. Episodi commessi dall’uomo tra il maggio ed il settembre di quattro anni addietro.

Nei confronti dell’uomo erano stati individuate cinque persone, soprattutto suoi fornitori quali parti offese. Il pubblico ministero di udienza, Manuela Sajeva, per cinque capi di imputazione aveva chiesto «il non doversi procedere per difetto di querela» mentre per la ricettazione del blocchetto di assegni, la falsità dell’assegno e la truffa compiuta ai danni di un fornitore di Racalmuto che gli aveva ceduto accessori per l’equitazione aveva invocato la condanna a 2 anni di reclusione e 2.500 euro di multa. L’avvocato Diego Giarratana, invece ha chiesto per il suo assistito l’assoluzione o il non doversi procedere per ogni accusa sollevando anche l’incompetenza territoriale per alcuni dei capi d’imputazione. Il giudice Vincenzo Ricotta ha assolto Giuseppe Giangreco per non avere commesso il fatto.

FONTE: CV