Si caratterizzano sempre più per l’attività stromboliana le nuove fasi eruttive dell’Etna, con forti esplosioni e emissioni di cenere, che precedono l’apparizione di fontane di lava, spettacolari lanci di brandelli di magna incandescente che ricadono nella zona sommitale. Anche la nona eruzione-lampo del 2013, cominciata intorno alle 12, che si è già conclusa, non ha fatto eccezione, senza intaccare l’operatività dell’aeroporto Fontanarossa. Come il 16 marzo scorso la fase parossistica è stata preceduta da violenti boati, che sono stati avvertiti nei paesi alle pendici del vulcano, e anche a Catania.

“La Valle del Bove – spiegano dall’Ingv – sopra cui si trovano i crateri è come un anfiteatro, e fa da amplificatore dei suoni. Ma l’energia complessiva del sistema non è stata superiore alle eruzioni precedenti”. Anche questa volta i ‘vetrì delle case dei paesi alle pendici del vulcano hanno vibrato, accompagnando con oscillazioni le esplosioni del nuovo cratere di Sud-Est.

“Ma non è questo che ci preoccupa – spiega il sindaco di Santa Venerina, Enrico Pappalardo – quanto la cenere lavica che cade. Il paese è già nuovamente pieno, ed è un problema ambientale e di salute pubblica. Danneggia l’agricoltura, ottura le caditoie e i tombini e viene respirata da tutti. Ma di fronte a questa emergenza non riceviamo i necessari aiuti nè dal governo regionale, nè da quello nazionale. Abbiamo danni per 100mila euro. Se cade un pò di neve a Roma – chiosa il sindaco – scattano tutti, nei paesi dell’Etna dove la cenere lavica cade ogni mese non si interviene mettendo a rischio il nostro futuro”.

Dello stesse parere il sindaco di Acireale, Nino Garozzo: “Eventi ripetitivi necessitano di organizzazione stabile e di pronto intervento. Purtroppo ci risulta che ancora oggi la Giunta regionale non abbia richiesto lo stato di calamità a seguito dell’incontro tenutosi qualche giorno fa a Palermo, ma confidiamo che questo ulteriore, sebbene più lieve, evento convinca tutti che il problema  non è dei soliti noti Comuni ma dell’intero sistema di protezione civile regionale”. Il sindaco si è tenuto costantemente in contatto con i sindaci degli altri comuni colpiti  “con cui contiamo di vederci domattina per insieme decidere il da farsi”.

Ad Acireale c’è stata una riunione operativa del Coc (responsabile Area tecnica, responsabile Protezione civile, responsabile alla Viabilità) per pianificare gli interventi, dopo un sopralluogo nelle zone interessate. Le scuole comunali saranno regolarmente aperte.