10822508_10203292879951710_382506197_nC’erano tutti i responsabili delle comunità alloggio per minori del Sud Italia alla manifestazione di protesta davanti il Ministero delle Politiche sociali di Via Fornovo a Roma.

Le provincie di Agrigento e Ragusa, tra le più interessate dall’ondata di migranti che giunge sulle coste siciliane era rappresentata da C.I.C.A.M, un’associazione fondata appositamente per combattere la problematica del mancato pagamento delle rette per i minori ospitati nelle comunità. In circa centocinquanta si sono presentati davanti il ministero incatenandosi e chiedendo di essere ricevuti dal ministro in persona dopo che i comuni gli hanno chiuso in facciale porte e per ultima anche la Regione Sicilia.

Costretti a indebitarsi per mantenere gli alloggi per giovani immigrati, tutte le comunità della Sicilia e non solo rischiano la chiusura e ad andare a casa sarebbero circa diecimila persone.

I minori stranieri non accompagnati che scappano, in transito per l’Italia, rischiano di diventare, molto facilmente, facili prede di giri di sfruttamento sessuale, traffico di organi e criminalità di vario livello

Il presidente del C.I.C.A.M. nazionale, Di Pinto ha spiegato che è dal 2008 che le comunità per minori non ricevono i finanziamenti volti al mantenimento dei bambini all’interno dei centri, che è di circa 76,61€.

Presenti la maggior parte dei responsabili delle comunità nate nel corso degli anni in provincia di Agrigento, tra questi quelli di: Agrigento, Naro, Camastra, Canicattì, Palma di Montechiaro, Licata, Campobello di Licata, Raffadali e  Montevago. Si sono aggregati anche alcuni degli operatori delle comunità di Puglia, Marche, Basilicata, Campania e Lazio.
Secondo uno dei manifestanti, Mario Mineo, responsabile della comunità “La Pineta”, le associazioni del settore vanterebbero crediti per 30 milioni di euro, di cui il 35% a carico della Regione e in parte anche di Stato e Unione europea.

-La Sicilia, è la porta di accesso all’Europa e Agrigento e tutta la sua provincia sono le braccia trainanti di questa protesta che oggi, al limite dell’esasperazione è arrivata fino a Roma. Le comunità per minori “vittime” di fiscali controlli da parte degli organi competenti rischiano di chiudere i battenti mentre invece i nuovi centri di accoglienza nati come funghi in ogni parte d’Italia e senza alcun tipo di controllo vengono regolarmente pagati e ospitano più di quaranta persone tra maggiorenni e minorenni in aree non adatte  e senza alcun criterio regolatore, noi facciamo anche un appello ai Sindaci, in parte anche loro responsabili. – a parlare è il responsabile regionale del C.I.C.A.M. , Angelo Romano, di Palma di Montechiaro, responsabile di una cooperativa che racchiude cinque comunità in tutta la provincia di Agrigento.

*GABRIELE TERRANOVA*