referendum-comitato-noAnche a Canicattì è stato costituito da gruppi di cittadini liberi, il Comitato canicattinese per votare NO al Referendum Costituzionale del 4 dicembre.
Molteplici le motivazioni addotte dai promotori dell’iniziativa :

Questo il testo della risoluzione adottata dal comitato per il NO, alla assemblea costitutiva svoltasi il 14 ottobre nei locali della Camera del Lavoro di Canicattì.

Le ragioni del NO al Referendum Costituzionale.

Il 4 dicembre saremo chiamati a pronunciarci con un NO o con un SI al Referendum confermativo sulla pseudo riforma Costituzionale voluta dal governo Renzi – Boschi – Verdini, approvata dalla maggioranza parlamentare, con il voto di fiducia, ( quella subdola votazione con il quale il capo del governo impone: “o votate come dico io oppure andate tutti a casa “ ).
Una riforma costituzionale che non prevede l’abolizione del Senato, bensì, anche se ridotto, con un risparmio di appena 57,7 milioni a fronte di decine di miliardi rubati agli italiani in corruzione e concussione tra CASTA POLITICA – IMPRENDITORI e ORGANIZZAZIONI CRIMINALI, ma la sua sostituzione con i deputati regionali, i presidenti delle regioni, ed i sindaci dei capoluoghi di regione , scelti dalle segreterie di partito, ma non eletti al ruolo di senatori, con il voto democratico del popolo elettore. Questi nuovi “ Senatori “ avranno diritto anche alla immunità parlamentare, che li preserverà in quanto tali, dai rigori della legge, e fors’anche nell’eventuali azioni d’illegalità o di corruzione, compiute nel loro esercizio politico e di governo quali rappresentanti dei territori di appartenenza. Noi in Sicilia abbiamo in merito una copiosa letteratura, che statisticamente rileva come in tutte le legislature regionali, circa il 50% del ceto politico regionale, abbia avuto a che fare con i tribunali e le procure.
A questo si aggiunge che coloro che saranno nominati senatori, molto probabilmente faranno male e saranno inconcludenti sia nell’uno che nell’altro ruolo dovendo fare la spola Palermo – Roma.

Un’altra importante considerazione politica da fare, che una riforma come questa che modifica circa 47 articoli della Costituzione, equivalenti circa ad un terzo della stessa, sia stata fatta da un Parlamento “ sub iudice “ eletto con la famigerata legge elettorale “ porcellum “ dal suo stesso inventore, il leghista Calderoni, giudica un “ porcata “, bocciata dalla stessa Corte Costituzionale.
Altre novità non di poco conto, atte a restringere gli spazi di democrazia diretta, sono sia l’aumento delle firme necessarie per promuovere un referendum popolare, che passano da 500.000 a 800.000, sia quelle per le proposte di legge di iniziativa popolare, che addirittura si triplicano passando da 50.000 a 150.000.

Facendo ora una valutazione politica non referendaria, ma comunque a questa legata, l’avvento della nuova legge elettorale “ Italicum “approvata in parlamento sempre con il solito e ricattatorio “voto di fiducia”, la quale prevede i cosiddetti capilista bloccati, cioè che tutti i capilista dei partiti scelti dalle segreterie tra i fedelissimi lacchè, verranno eletti automaticamente, senza il consenso dichiarato degli elettori, che potranno votare altri, anche se nel frattempo chi comanda la baracca si sarà assicurato una maggioranza a lui stesso vicina, ( forse pensare al Presidente del Consiglio Matteo Renzi non sarebbe del tutto errato ) ma intanto la già citata maggioranza alla Camera così truffaldinamente raggiunta, insieme al non voto di fiducia al Governo, previsto per il Senato, crea tutte le condizioni di una svolta antidemocratica in cui gli elettori ed il popolo non avranno voce in capitolo.

Una ulteriore preoccupazione e che l’eventuale premio di maggioranza dato ad un partito arrivato primo, gli consentirà di governare anche se con una percentuale di un terzo dei votanti, comporterà data anche l’ormai molto alta percentuale degli astenuti, una rappresentanza reale dei cittadini italiani pari ad 1/6 della popolazione.

Già nel 1923, una legge simile chiamata dal suo estensore “legge Acerbo” consentì al Fascismo di crearsi artificiosamente una maggioranza parlamentare dopo la marcia su Roma.
Tutto questo è una spoliazione dei diritti minimi dell’elettorato e del popolo italiano, tenuto conto peraltro che degli ultimi 3 Governi che si sono succeduti, nessuno ha avuto come imprimatur il consenso degli italiani.

Chissà perché tutto questo ci ricorda un progetto politico già preannunciato dalla loggia massonica P2 e del suo capo il defunto Licio Gelli.

Per tutte queste motivazioni, ed altro ancora, circa la Mala – Politica di Renzi,
chiediamo in quanto cittadini liberi, al “ Popolo Sovrano “, di votare un secco ed inequivocabile NO al Referendum Costituzionale del 4 dicembre, e sventare questo tentativo di involuzione democratica e di menomazione dei diritti inalienabili delle persone.

COMITATO CITTADINO PER IL NO

CANICATTI’