Mezzo milione. Eccolo, il numero degli edifici interessati in Sicilia dal piano casa di Berlusconi: ville, villette, gli «appartamenti mono o bifamiliari» di cui ha parlato il premier, l´oggetto insomma dell´accordo fra il governo nazionale e le Regioni. Il testo su cui si è trovata l´intesa a Roma indica la possibilità di ampliare almeno del 20 per cento, in deroga ai piani regolatori, edifici residenziali di volume massimo di mille metri cubi.

Il beneficio dovrebbe riguardare tutte le costruzioni a uso abitativo con almeno un piano fuori terra.


3D Model of a new house planL´obiettivo del governo Lombardo è quello di rilanciare una politica di sostegno per chi acquista la prima casa, attraverso contributi per l´abbattimento degli interessi dei mutui. Il presidente aggiunge che «ci saranno anche misure adeguate per chi vive in condominio». E gli incentivi, dice ancora, vanno studiati anche per chi accetta di «abbattere una costruzione abusiva per costruirne un´altra» o per chi «possiede una casa nei centri storici, oggi ghetti per immigrati». Con un paletto: «Bisogna impedire che si costruisca dove ci sono state le sanatorie».

Legambiente è critica: «Il nostro territorio – dice il presidente siciliano Mimmo Fontana – verrà aggredito da una nuova colata di cemento. Ville e villette oggetto della riforma sono state realizzate, per la maggior parte dei casi, abusivamente. Per questo motivo il piano rischia di assumere, in Sicilia, una portata ancora più grave, trasformandosi nell´ennesimo premio per i furbi».

Fonte: Repubblica.it