petrotto-sin-racalmutoLa vicenda Girgenti Acque ed ora la denuncia nei confronti delle vecchie gestioni del Tre Sorgenti e dell’E.A.S. (Ente Acquedotti Siciliani), non possono passare inosservate.
Si tratta di qualche decina di milioni di euro che, con vari escamotage giuridici, sono stati sottratti ai comuni consorziati col Tre Sorgenti e quindi ai cittadini che erano costretti a pagare due volte l’acqua che, paradossalmente, invece, avrebbero dovuto vendere  ieri all’E.A.S.  ed oggi a Girgenti Acque.

Come dire, io ti rubo la tua acqua, di cui tu Consorzio Tre Sorgenti sei concessionario e quindi proprietario e poi la rivendo ai tuoi cittadini a caro prezzo.
Se non si trattasse di acqua che, come si sa, è più utile per mangiare e far mangiare, piuttosto che per bere, la faccenda dovrebbe mobilitare ed indignare un po’ tutti quanti noi, poveri sudditi!
A svelare il presunto imbroglio con relative istanze fallimentari e denunce alla Procura della Repubblica, è stato il presidente del Consorzio Tre Sorgenti, l’avvocato Calogero Mattina.


Il Consorzio, tutelato in giudizio dall’avvocato Gigi Restivo, ha già recuperato un milione di euro da Girgenti Acque, mentre un altro milione di debiti è stato riconosciuto dal Giudice fallimentare, sempre al Consorzio Tre Sorgenti.
Ma il debito più grosso è quello che sempre lo stesso giudice ha dovuto riconoscere a Sicilacque, la società che ha la gestione di tutti gli invasi, le dighe e le sorgenti d’acqua in Sicilia.

In questo caso si tratta di oltre 14 milioni di euro che vanno sommati ai 14 milioni che, sempre Girgenti acque, deve restituire alla Regione Siciliana, prestito quest’ultimo concesso quale anticipazione finanziaria per la gestione delle reti idriche.
Facendo un pò i conti, ad oggi Girgenti Acque ha debiti per oltre 30 milioni di euro e si è presentata davanti al giudice chiamato a dichiararne il suo fallimento, con la misera somma di un milione di euro.
Pago uno e prendo trenta!
Sul presunto furto perpetrato dall’E.A.S. nei confronti del Tre Sorgenti, si tratta di altre decine di milioni di euro.
Auspichiamo, a questo punto, un decisivo e risolutore intervento da parte del Governo Regionale, oltre che della Magistratura che, non può continuare a sostituire gli organi politici.
Per una volta che viene svelata appieno l’intricata faccenda ‘dell’acqua da mangiare’, nella sua cruda drammaticità finanziaria e gestionale,  da parte di un valente avvocato che, guarda caso è anche presidente del Consorzio Tre Sorgenti, che cosa sta succedendo?
Si registra soltanto un dargli addosso all’untore!
Come al solito, mentre i Giudici danno ragione al Consorzio Tre Sorgenti, riconoscendo i debiti di Girgenti Acque, qualche sindaco, lusingato dalle promesse di lavoro di qualcuno, infierisce su chi sta tutelando gli interessi dei Comuni del Consorzio Tre Sorgenti e dei cittadini che amministriamo.
Solo gli sciocchi guardano il dito che indica la luna e non guardano la luna.