prostituzioneSe avesse ancora temporeggiato nella sua clandestinità sul suo capo poteva essere emesso un mandato europeo di cattura. Ha deciso di non aggravare la sua posizione e di consegnarsi alla polizia, l’ultima ricercata dell’operazione Lenone eseguita nei giorni scorsi tra Licata, Butera e Palma di Montechiaro.

È stata una riuscita opera di convincimento della polizia con l’avvocato della difesa, a far ritornare dalla Romania Cocuta Radu, la presunta maitresse di 53 anni che ieri pomeriggio è rientrata in Italia. La donna si trovava a Bacau quando all’inizio di dicembre scattò l’operazione antiprostituzione. Al blitz erano sfuggiti, in un primo momento, anche due dei tre figli della straniera, anch’essi implicati nell’inchiesta, ma poi furono arrestati in Calabria. Appena scesa dall’aereo a Catania, a prendere in consegna Cocuta Radu ieri c’erano gli agenti della Volante di Licata, coordinati dall’ispettore Angelo Amoroso. L’indagata, giunta ad Agrigento, ha accusato un malore, è stata ricoverata per accertamenti in ospedale, ma subito dopo è stata dimessa e trasferita nel carcere Petrusa perché, secondo i medici, le sue condizioni di salute non sarebbero state incompatibili con il regime detentivo. Nelle prossime ore, la romena sarà chiamata a comparire davanti al giudice per le indagini preliminari per un primo interrogatorio. Cocuta Radu è accusata in concorso di sfruttamento della prostituzione minorile e di spaccio di sostanze stupefacenti. La sua famiglia, secondo l’accusa, era arrivata a Licata per gestire un giro di squillo adolescenti ospitate in Sicilia dalla Romania con la promessa di un lavoro o di un matrimonio combinato. Ma l’occupazione alla quale erano costrette le giovani romene era lontanissima dalle loro aspirazioni e gli uomini con cui avvenivano gli incontri non avevano minimamente intenzione di un rapporto serio.