3Un insolito pubblico di Mariagrazia Brandara

Ugo aveva calcato, da attore protagonista, le scene di tanti fra i migliori teatri italiani conquistando pubblico e critica.
Poi, una forma non curata di depressione l’aveva fiaccato nel corpo e nell’anima: da lì il suo inesorabile declino.
La gente per strada non lo riconosceva più ed il periodo a ridosso delle feste natalizie era il più brutto.
Vigilia di Natale: sempre più malinconico, ignorato dalla gente che si scambiava gli auguri nella superba piazza Scandaliato, solo, nostalgico dei bei tempi in cui tutti apprezzavano la sua arte, disperato per l’oblio cui era stato destinato, si avviò verso a marina.
Il profumo del mare gli arrivava intenso, lo sciabordio delle onde somigliava al chiacchiericcio di un’immensa platea in attesa dell’inizio di una rappresentazione. Decise che avrebbe dedicato a questo insolito pubblico l’ultima sua interpretazione prima di abbandonarsi all’abbraccio immenso ed avvolgente delle acque.
Scelse “Sei personaggi in cerca di autore”.
Sublime!
All’ultima battuta “Eh, perdio! Lasciami almeno accesa una lampadina, per vedere dove metto i piedi” la luna, con un effetto occhio di bue, illuminò una porzione di quell’immenso mare e, in un coupe de théatre, tutti i pesci uscirono contemporaneamente la testa dall’acqua e si misero a battere le pinne in un lungo, interminabile, caloroso, applauso.
Ugo ringraziò e, con un inchino, tornò alla vita.