Seconda udienza, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Agrigento, del processo – che viene celebrato con il rito immediato – contro il pensionato aragonese Vincenzo Spoto, 76 anni, accusato di essere il responsabile dell’omicidio dell’impiegato alla Camera di Commercio di Agrigento, Antonino Cacciatore, 43 anni, anch’egli aragonese, ucciso con due colpi di fucile il 17 giugno scorso.
I familiari della vittima, la moglie e la madre, si sono costituiti parte civile. Nel corso dell’udienza di ieri il giudice ha ammesso le prove richiesta dal Pm e dagli avvocati difensori del pensionato. Il processo è stato quindi rinviato al 18 gennaio, giorno in cui verranno escussi i primi quattro testimoni. L’omicidio Cacciatore avvenne in contrada Ciavola, in territorio di Favara, a causa dei continui dissidi tra l’impiegato e l’anziano legati a problemi di vicinato. L’anziano, arrestato subito dopo avere ucciso il vicino, dinanzi al Gip rese piena confessione. Spoto raccontò che da anni tra i due vicini di casa non correva buon sangue e le liti erano abbastanza frequenti, tanto da indurre Cacciatore a piazzare una telecamera fissa sulla linea di confine dei due terreni. Spoto è difeso dall’avvocato Nino Gaziano, mentre i familiari della vittima sono rappresentati dagli avvocati Carnabuci, Quattrocchi e Sferrazza.