13 le persone raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato e dagli agenti della Squadra mobile di Agrigento e del commissariato di Canicatti’.
Secondo gli inquirenti le menti dell’organizzazione sarebbero un promotore finanziario, Gioacchino Amico, 59 anni e due funzionari comunali, il primo del comune di San Giovanni Gemini, Francesco Miceli 51 anni, e il secondo sfuggito per il momento alla cattura del comune di Camastra.
Tutti sono considerati i componenti di un associazione per delinquere finalizzata ad ottenere ingenti somme di denaro ai danni di societa’ finanziarie nazionali e internazionali. Superando le garanzie del sistema, gli indagati creavano la falsa documentazione attestante l’esistenza di un rapporto di lavoro con enti pubblici per fare ottenere finanziamenti ai falsi dipendenti della pubblica amministrazione.
In tre anni i truffatori hanno incassato un milione e cinquecentomila euro.
In carcere Gioacchino Amato, 24 anni, di Canicattì, Baldassere Reina, 55 anni, di Vallelunga, residente a San giovanni Gemini, Francesco Miceli, 59 anni, di San Giovanni Gemini, Vincenzo Pirrello, 51 anni, di Sommatino. Arresti domiciliari per Angela Catanese, 50 anni, di Canicattì e Baldassare Reina, 56 anni, di Vallelunga Pratameno. Divieto di dimora per Mariannina Giocolano, 53 anni, di San Giovanni Gemini, Giuseppe Mangiapane, 51 anni, di Cammarata, Davide Catania, 34 anni, di Canicattì, Pietro Di Caro, 38 anni, di Canicattì, Carmelo Militello, 40 anni, di San Giovanni Gemini, Antonio Contino, 63 anni, di Camastra e Antonio Curto, 55 anni, di Canicattì.