Lunedì 21 giugno 2010 il Consiglio Comunale di Favara è chiamato a deliberare sulla convenzione riguardante la realizzazione di un parco eolico composto da 10 autogeneratori abbinati a sistemi fotovoltaici collocati nelle adiacenze e negli stessi pali eolici, da realizzare in territorio di Favara, contrade Priolo, Poggio di Conte e Perciata. Altri 10 autogeneratori interessano il Comune di Castrofilippo.

Dette Apparecchiature dovranno, poi, essere collegate con circa 18 km di cavidotto interrato ed attraverserà terreni privati, strade e valloni. Ma veniamo alla sostanza e analizziamo la questione nei due aspetti fondamentali: quello dell’impatto ambientale e quello del ritorno economico.

Dal punto di vista ambientale è indubbio che i lavori, prima, e le apparecchiature, poi, arrecano turbativa e danno non indifferente all’ambiente, al paesaggio, alla fauna, nonché alle eventuali presenze archeologiche che le civiltà del passato ci hanno lasciato, tanto più che buona parte del territorio interessato è incontaminato e di notevole valenza ambientale.

Dal punto di vista economico, tutto il guadagno ricavato dall’energia elettrica venduta andrà esclusivamente nelle casse della società catanese che ha proposto l’ intervento, tranne che per l’1,9% di detto guadagno (o comunque una cifra non inferiore a 100 mila euro all’anno). Detta percentuale, infatti, è quella che il Comune di Favara, almeno per 30 anni (periodo della convenzione, rinnovabile), andrebbe ad incassare.

A questo punto bisogna chiedersi (e questo dovranno farlo soprattutto i consiglieri chiamati a deliberare): il danno ambientale che il Comune di Favara subirà è commisurato al valore economico di cui si avvantaggerà? SiciliAntica invita i Consiglieri a riflettere su questo.

Il coordinatore dell’Associazione SiciliAntica di Favara

Arch. Carmelo Antinoro