Ad agosto il boschetto in località le dune di san leone restituito alla dignità grazie all’impegno di un giovane ingegnere agrigentino trapiantato in veneto, in vacanza nella sua città.
Il coordinamento del circolo rabat decide di premiarlo consegnandogli la tessera di legambiente.
“Ricomincio da me”. È sulla scorta di questo motto e di fronte al degrado ed alle lordure che avevano trasformato il boschetto in località Le Dune di San Leone in una vera e propria discarica che Alessandro D’Andrea, giovane ingegnere agrigentino trapiantato da 10 anni a Legnano, nella provincia veronese, dall’inizio di agosto ha deciso di rimboccarsi le maniche e di dedicare alcune ore della sua giornata non già a godersi il mare, il sole, la spiaggia, non già a gironzolare in bicicletta, ma a ripulire quel luogo deturpato ed in alcuni casi letteralmente violentato dai soliti incivili.
Ha investito 20 euro, Alessandro, per dotarsi di guanti usa e getta e di sacchi capienti in cui convogliare bottiglie, bicchieri, cartacce, buste di plastica, lattine, solo per citare i rifiuti più comuni. Sordo di fronte alla preoccupazione ed alla contrarietà dei suoi familiari ha persino bonificato, nel vero senso di questo termine, un bunker risalente al secondo conflitto mondiale, mezzo diroccato e putrido, un monumento trasformato in una latrina.
E dopo le pulizie straordinarie sono venute quelle ordinarie, svolte ogni giorno prima di guadagnare la spiaggia ed il meritato riposo: si è ingegnato, il nostro Alessandro, ed in mancanza di cestini ha attaccato su alcuni alberi altri sacchi neri che i bagnanti – guarda un po! – hanno preso ad utilizzare diligentemente. Quando risale dal mare il nostro amico controlla se qualcuno è stato riempito ed immediatamente provvede a rimuoverlo ed a sostituirlo, portandolo poi in spalla sino al più vicino contenitore della spazzatura.
Tanti i bagnanti che hanno apprezzato l’operato del giovane ingegnere, preoccupato adesso che qualcuno, dopo la sua ormai imminente partenza per fine ferie, torni a guastare questo piccolo paradiso che degrada verso l’azzurro mare ed in cui è possibile incontrare il rarissimo giglio di mare, dal candore e dal profumo unici, sintomo di una natura che, malgrado i maltrattamenti dell’uomo, ancora resiste e si propaga.
Dopo tante storie di vergogna e di amara rassegnazione ci sembrava giusto raccontarne una di cui andare orgogliosi, una storia che ci fa sperare e che deve farci riflettere tutti quanti, i cittadini per i comportamenti personali, gli amministratori per le attività da intraprendere quotidianamente e non solo in occasioni eccezionali.
Ad Alessandro tutta la nostra ammirazione ed il nostro grazie: annoverarlo tra i nostri soci è un regalo che lui fa a noi, sperando che il suo esempio venga seguito da tanti altri.