Illustre Assessore,
mi vedo costretta a scriverTi questa nota a seguito della Tua presa di posizione relativa alla denuncia pubblicamente proposta da alcuni cittadini del Villaggio Mosé indignati per il gesto inqualificabile di cui si sono resi protagonisti uno o più criminali e che ha portato alla morte, tra sofferenze atroci, di almeno 15 cani randagi nel centro storico di quella frazione, in particolare nella zona in cui insistono diverse nuove costruzioni e persino un edificio scolastico nuovo di zecca.
Mi sono recata personalmente sui luoghi, sollecitata da questi cittadini, per verificare ciò che gli stessi mi avevano raccontato e sulla scomparsa di quei cani cui erano state propinate polpette imbottite di cocci di vetro e sulla permanenza di alcune carcasse delle povere bestiole nei pressi dell’abitato. Tutto vero, purtroppo. Così come veri e pietosi erano gli occhi di Cesare, unico cucciolo sopravvissuto alla strage adottato da uno dei giovani che mi hanno accompagnato in quel tour dell’orrore e della crudeltà.
Insieme a questi ragazzi abbiamo deciso che quel gesto vile e disumano doveva essere portato a conoscenza dell’intera opinione pubblica e la nostra attività di denuncia attraverso gli organi di informazione mirava solo ed esclusivamente a questo: a sollecitare le coscienze di tutti su un problema che è di tutti, il randagismo, e sulle soluzioni che vanno trovate per risolverlo, che non possono che venire dalla collaborazione tra Istituzioni e cittadini.
Ho trovato quindi assolutamente fuori luogo il Tuo commento in merito a questo grave fatto e soprattutto lo svilimento dell’attività di denuncia di quei giovani che – a Tuo dire – avrebbero creato tra la popolazione solo inutili allarmismi, perché il Comune ha già affrontato il problema e trovato la soluzione.
Intanto l’episodio in sé smentisce questa Tua improvvida affermazione: se il Comune avesse realmente affrontato e risolto il problema del randagismo probabilmente quelle 15 bestiole oggi sarebbero ancora vive e vegete, e così purtroppo non è. E considerato che con i miei stessi occhi ho visto i poveri resti di una di esse non ancora rimossi da alcuno, nonostante le segnalazioni dei cittadini alla Polizia Municipale, devi convenire che il Tuo ragionamento fa acqua anche sotto tale profilo che riguarda, invero, la salvaguardia della salute pubblica della gente che vive in quel posto e soprattutto dei tanti bambini che giocano all’aria aperta.
Ma ciò che non posso assolutamente condividere è la Tua esortazione ai cittadini di evitare di fare troppo “rumore” su questi fatti e di limitarsi a segnalare telefonicamente la cosa agli uffici del Comune.
Io ritengo invece che ai cittadini che, anziché stare al bar a lamentarsi ed a dirne di cotte e di crude su questo o quel politico presunto responsabile di questa o quell’altra situazione, scelgono di metterci la faccia e di gridare a gran voce, magari davanti ad una telecamera e ad un microfono, la loro indignazione ed il loro desiderio di legalità e di civiltà andrebbe dato un premio, andrebbero additati come esempio di cittadinanza attiva e responsabile, come soggetti che non si limitano a demandare ad altri responsabilità con una semplice croce su un foglietto colorato ma che vogliono essere protagonisti e partecipi del cambiamento in meglio della società in cui vivono.
Non si può chiedere ai cittadini di fare il salto culturale per ciò che riguarda il rapporto tra animali e padroni e, allo stesso tempo, biasimare tutti coloro che di fronte ad un problema sociale non abbozzano, non alzano le spalle, non ficcano la testa sotto la sabbia come gli struzzi, ma tengono la schiena dritta e guardano in faccia il loro interlocutore ed hanno il coraggio di dire ciò che pensano e di battersi perché le regole ed i valori della convivenza civile si affermino e diventino patrimonio di tutti!
Mi aspetto quindi da Te un atteggiamento meno piccato e più aperto rispetto a quella parte della società che mostra interesse ed amore per questa nostra malandata città, soprattutto quando si tratta di giovani, di teste pensanti, di uomini e donne che, nonostante tutto, coltivano la speranza del cambiamento e ci credono ed hanno voglia di battersi per questo.
Concludo invitandoTi ad adoperarTi perché le carcasse di quelle povere bestiole vengano rimosse al più presto da quella zona: per quei cittadini già questo sarebbe un segnale di attenzione da parte dell’Amministrazione molto importante.
Grazie!
Agrigento, 4 settembre 2010
Claudia Casa
(Coord. Circolo Rabat)