Salvatore Ciraolo, originario di Grotte ma da tempo residente in Sardegna, ha denunciato di non avere più trovato la bara con le spoglie della madre all’interno del cimitero del suo paese.

Lunedì mattina, giunto nella cappella gentilizia a due file si è accorto che la bara con i resti della madre, scomparsa nel marzo del 1978, non c’era più. Tutt’intorno c’erano segni di devastazione, disordine, una cassetta di quelle usate per racimolare resti mortali molto antichi e uno spettrale sacco della spazzatura nero, contenente – verosimilmente – ossa umane.


Ciraolo ha immediatamente avvisato il Comune. Al termine del sopralluogo, il  responsabile del distretto sanitario di Canicattì, Calogero Taibi ha disposto l’immediata chiusura della cappella della famiglia Ciraolo, in attesa di effettuare ulteriori accertamenti. Ciraolo si è rivolto anche ai carabinieri.