Due anni e otto mesi di reclusione e 3 mila euro di multa. E’ la pena concordata applicata dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico al favarese Stefano Canino, 43 anni.

Canino incensurato era stato arrestato il 4 maggio scorso con l’accusa di estorsione e usura aggravata. Successivamente il Tribunale del Riesame, in accoglimento delle istanze dei legali di fiducia, Antonino Gaziano ed Alba Nicotra, aveva dichiarato non sussistere l’aggravante contestata.

Ad accusare Stefano Canino, due persone, padre e figlio, il secondo imprenditore.

Secondo l’accusa Canino per farsi pagare un prestito che aveva fatto all’imprenditore, lo avrebbe più volte minacciato di morte e lo avrebbe anche costretto a sottoscrivere 30 cambiali da mille uero ciascuna, dieci delle quali sono state pagate e altrettante da 450 euro ed assegni per 55 mila euro.