Una favola, sì. E siamo solo all’inizio. Il mondo è pronto per Il Volo, Il Volo è pronto per il mondo. Perché l’uscita del disco in Italia il 30 novembre è solo il primo passo di una straordinaria avventura che porterà ovunque i tre giovanissimi cantanti Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. Il 7 dicembre partirà infatti da Parigi una tournée promozionale che toccherà le principali città americane ed europee. Il 17 dicembre saranno ospiti dell’ultima stagione del talk show più famoso e longevo d’America, il Larry King Live, che chiuderà i battenti dopo 25 anni di trasmissioni sulla CNN: aver invitato il Volo nella sua ultima serie dimostra l’intenzione di Larry King di chiudere battezzando le star di domani, come ha più volte fatto nell’ultimo quarto di secolo. E poi, il prossimo 14 febbraio, il disco d’esordio dei tre giovani cantanti sarà pubblicato negli Stati Uniti, nell’America del Sud, in Canada, Australia e in tutta Europa. Se il progetto del Volo ha assunto fin dall’inizio una dimensione internazionale è grazie a Tony Renis e Humberto Gatica che hanno prodotto il disco, e a Michele Torpedine, per 15 anni manager e artefice dei successi di Andrea Bocelli, che ha curato ogni minimo dettaglio per fare in modo che nulla venisse lasciato al caso. I tre cantanti amano ripetere che lavorare con Michele e Tony è un’opportunità da cogliere al Volo… Pur essendo giovanissimi (48 anni in tre), Ignazio, Piero e Gianluca hanno già collezionato esperienze importanti: dopo la bella avventura televisiva a Ti lascio una canzone, il programma televisivo condotto da Antonella Clerici su Raiuno, sono stati invitati da Quincy Jones a rappresentare l’Italia a We Are The World for Haiti, il progetto benefico per aiutare la popolazione haitiana colpita dal terribile terremoto; il primo febbraio 2010 sono entrati in uno studio sul Beverly Boulevard di Los Angeles dove hanno registrato il singolo con star del calibro di Celine Dion, Carlos Santana e Barbra Streisand. Pochi giorni dopo sono saliti sul palco dell’Ariston per esibirsi davanti alla regina Rania di Giordania, nell’ambito del 60° festival di Sanremo, dove hanno emozionato e scatenato entusiasmo, guadagnandosi una standing ovation del pubblico in sala e i complimenti della regina. Primi artisti italiani nella storia a essere messi sotto contratto da una major americana, hanno firmato un contratto con la Geffen (etichetta del gruppo Universal America), il loro primo disco, Il Volo, è un ammaliante percorso tra la canzone italiana, le tradizioni napoletane e la musica internazionale. Un lavoro ad ampio respiro dove le loro grandi voci sono al centro di tutto. La tracklist comprende dieci pietre miliari della musica che abbracciano stili diversi: Il mondo, È la mia vita, Un amore così grande, ‘O sole mio, Smile (di Charlie Chaplin), Per te (di Walter Afanasieff), El Reloj, E più ti penso, un medley di Ennio Morricone dai film C’era una volta in America e Malena, Notte stellata (The Swan), La luna hizo esto (scritto per Il Volo da Diane Warren). Insomma, un lavoro di ricca bellezza alla presenza di un vero e proprio parterre de roi, per di più registrato nei leggendari Abbey Road Studios di beatlesiana memoria. Qualche accenno biografico… Ci sono storie che assomigliano a una favola e favole che sono destinate a fare la Storia. Per Ignazio Boschetto (bolognese di nascita residente a Marsala), Piero Barone (agrigentino doc) e Gianluca Ginoble (abruzzese di Atri e residente a Roseto) parlano innanzitutto i fatti, non le parole o le suggestioni. Prima ancora di spalancare le ali con il disco d’esordio, Il Volo ha incantato, commosso, esaltato e stabilito una mirabile serie di record, impensabile per tre quindicenni: primi italiani nella storia a essere messi sotto contratto da una major americana (hanno firmato un contratto con la Geffen, etichetta del gruppo Universal America); unici italiani invitati a We Are The World for Haiti, accanto a 80 stelle internazionali tra cui Celine Dion, Bono, Lady Gaga, Carlos Santana, Barbra Streisand, Enrique Iglesias, Usher, Natalie Cole, Will.i.am dei Black Eyed Peas; nonché superospiti del festival di Sanremo, dove hanno cantato davanti alla regina Rania di Giordania. E adesso un cd che esce in tutto il mondo e che li consacrerà, c’è da scommetterci, come nuova meraviglia tra il classico e il pop, tra la melodia a respiro internazionale e la tradizione napoletana. Nessuno, nemmeno loro, avrebbe mai immaginato una parabola simile. Una favola, dicevamo. Nessun’altra parola potrebbe fotografare meglio l’avventura di tre ragazzini che sognavano di diventare grandi cantanti e che oggi hanno una possibilità che nessuno ha mai avuto: essere considerati non artisti italiani che hanno successo all’estero, ma artisti internazionali nati in Italia. Si sono fatti notare singolarmente nel 2009 a Ti lascio una canzone, il programma televisivo di Raiuno condotto da Antonella Clerici, ma è grazie all’intuizione di “Mister Quando Quando Quando” Tony Renis e di Michele Torpedine, il manager che ha costruito le carriere di Andrea Bocelli, Zucchero, Giorgia, Biagio Antonacci, che sono diventati un trio delle meraviglie. Per fare in modo che la loro esperienza fosse edificata sulla roccia della musica vera e non sulla sabbia dell’effimera popolarità televisiva, era necessario che la produzione discografica fosse impeccabile. Ecco allora che a fianco di Tony Renis, arriva un altro grande produttore internazionale, uno di quelli che ha cambiato faccia al pop: Humberto Gatica, che nel suo carnet ha il gotha della musica. Una lista infinita che comprende Celine Dion, Michael Jackson, Michael Bublè, Barbra Streisand, Madonna, Elton John. Quando Tony Renis gli fa ascoltare un loro demo, Gatica pensa che sia tutto finto: troppo bravi, troppo perfetti. Impossibile che tre adolescenti cantino davvero così. Invece no. È tutto vero. Nasce un lavoro straordinario che valorizza le loro doti vocali ma che le mette comunque sempre al servizio della canzone. Non uno sfoggio di bravura, ma un esempio di come la musica sia comunicazione sublime che arriva al cuore e ai polmoni. Il Volo canta e incanta. Riesce a toccare le corde giuste, a convincere anche i più scettici che è possibile avere quindici anni ma un talento che smuove le montagne.