L’archeologo, Giuseppe Castellana, 64 anni, già direttore del Museo archeologico e attuale direttore del Parco Archeologico, considerato tra i massimi esperti in studi preistorici, medita di tentare nuovamente l’impresa di trovare il teatro nella Valle dei Templi.

Il progetto di scavo, che prevede un piano finanziario di circa un milione e 500 mila euro che la Regione Siciliana metterà a disposizione mediante un Fondo Comunitario Europeo, prevede una specifica campagna di scavi nella zona dell’Agorà superiore, in prossimità della contrada San Nicola dove già sono stati portati alla luce i resti di due importanti edifici pubblici di forma teatrale come il bouleuterion e l’ekklesiasterion.


Probabilmente si tratterà di una delle più grandi campagne di scavi che verrà finanziata prossimamente in Sicilia.

Ma già nel 1994 un allora giovane studente aveva presentato una relazione alla sovrintendenza sulla possibile ubicazione del teatro ad Agrigento,  di seguito alcuni stralci della relazione redatta da Gero Marsala (l’attuale responsabile della società che si occupa dello sviluppo, del supporto tecnico e dell’hosting della nostra testata giornalistica):

La zona esaminata ha le seguenti coordinate IGM : 33SUB750286 carta d’Italia alla scala 1:25000 foglio n° 271 IV N.E. Agrigento (figura 1), e come riferimento aerofotogrammetrico i seguenti dati : foto n° 719 strisciata n° 8 del 1/9/84 zona di Agrigento ad una scala approssimativa 1:9500 , fornita dalla S.A.S. (società aerofotogrammetrica siciliana) con sede a Palermo.

Dato il periodo in cui è stata svolta l’esercitazione, la vegetazione spontanea presente nella zona era molto alta , quindi, il sopralluogo non è stato molto semplice ed alcuni punti non erano facilmente accessibili.

L’ubicazione topografica della zona,come conformazione e visuale, si adatta molto all’interpretazione data.

Secondo le ricerche da me effettuate il teatro ha un orientamento Nord\Sud con una piccola inclinazione di circa 15 gradi verso Ovest , e la cavea aperta a Sud, una parte del teatro ,quella Est , è coperta dalla SS 118 .

…mostra la visuale che si doveva presentare agli spettatori nel periodo di attività del teatro,quasi al centro si vede il tempio di Ercole ,a destra ,nel pieno della magnificenza di Akragas ,si doveva vedere il tempio dedicato a Zeus, ed a sinistra il tempio cosidetto della Concordia, infine dai posti più alti si poteva intravedere ,dietro il tempio di Zeus ,il mare. Dunque la vera scena era costituita dai vari elementi del paesaggio.

L’utilizzo del paesaggio naturale ed architettonico, era una caratteristica di tutti i teatri antichi, compreso quindi il teatro in questione.

… sul lato destro uno dei manufatti composto da blocchi a taglio unico, orientati verso il centro dell’insieme. trattasi forse degli scalini (Klìmakes) che dividevano il teatro in cunei (kerkìdes).

…. sulla sinistra,invece, si notano dei rocchi di colonne che con molta verisimiglianza costituivano un porticato sul muro di cinta del teatro.

…. , da un rilievo effettuato ,le dimensioni erano comparabili con quelle di altri teatri dell’antichità. il manufatto della foto 6 ,in particolare,ha come dimensioni : 26 cm in altezza(senza calcolare la presenza di eventuali zeppe di assestamento ),circa 60 cm in profondità e 114 cm in larghezza (le dimensioni dei gradoni del teatro di Atene erano in cm 32 X 85 X 120 ).

L’esistenza del teatro greco ad Agrigento era scontata per l’ovvia ragione che qualsiasi Polis , anche di piccole dimensioni , nella Sicilia greca aveva il suo teatro. Così era a Tindari , Akrai , Eloro, Eraclea Minoa ( questa a pochi chilometri da Akragas ) Solunto ,e poi anche in città più grandi , Siracusa , Taormina , Segesta , Morgantina.

Era inspiegabile la scomparsa, senza lasciare tracce , del teatro di Agrigento. Vero è che la deleteria attività del Vescovo Traina, impegnato nella costruzione del molo di Porto Empedocle , avrebbe più che giustificato la scomparsa ( per saccheggio ) del teatro, però ad onore di verità dobbiamo dire che di esso non si trova menzione neanche negli storici antecedenti il nostro Vescovo ( Fazello , Cluver ).

Poteva essere stato usato come cava di pietra per la costruzione di Girgenti ?. Questo sarebbe stato il pericolo maggiore che avrebbe potuto correre il teatro e giustificarne la sua totale scomparsa.

Dopo aver raccolto tutti gli elementi, in data 24/09/94 ,ho inviato una lettera al Soprintendente quale tutore legale del patrimonio culturale ed ambientale di sua competenza.

Gero Marsala

Di seguito alcuni articoli apparsi nei giornali regionali dell’epoca:

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