
L’incredibile storia di una ragazza di Canicattì, messa sul lastrico da una serie di eventi negativi, è giunta nella redazione del nostro quotidiano che ha accolto l’appello della ragazza cercando di aiutarla a trovare una soluzione ai suoi problemi.
Non vorremmo mai scrivere e portare alla ribalta fatti come questo che stiamo per affrontare, in un paese che si definisce democratico e civile come in teoria dovrebbe essere il nostro. Una storia che ha dell’incredibile ma che incredibile non è.
Maria( usiamo un nome di fantasia per non ledere la dignità della donna) nonostante abbia chiesto aiuto ai servizi sociali del Comune non ha ancora ricevuto risposta, è sposata con tre figli ha perso da poco il padre che era la sua figura di riferimento e non riesce a trovare lavoro nonostante abbia bussato a diverse porte. A quanto ci racconta, il marito si trova agli arresti domiciliari.
Il nostro compito di giornalisti è quello di dare voce a chi sta nel disagio sociale ed economico, la ragazza conclude la sua mail con questo appello:
“Io non so a chi chiedere, avete figli? Io sono disposta a vendermi un rene per ottenere i soldi necessari a mantenere la mia famiglia, grazie”.
La donna, dopo aver bussato a varie porte per accedere alla possibilità di avere altro credito, da quelli che dovrebbero elargire prestiti e fidi legali, le banche, ma che regolarmente oggi risultano i primi a praticare tassi da usura nei crediti che raramente concedono a chi “santi in paradiso non ha”, si vede costretta a dover scegliere la strada più dolorosa, cioè quella di vendere un rene per potere ottenere la somma necessaria a tirare avanti per un po’.
Mentre svolge la sua attività, per cercare di riportare alla normalità la sua vita, il destino si accanisce contro di lei: nel giro di pochi mesi gli muore il papà e il marito, per una serie di circostanze, si trova agli arresti domiciliari. La sua vita è sconvolta da questi eventi.
Ovviamente inizia un vero e proprio calvario, da cui la donna non riuscirà più ad emergere. La situazione precipita nelle ultime settimane, bollette da pagare, figli da sfamare e tante altre spese che non riesce più a sostenere.
“Ho perso tutto e tutti – dichiara la donna – intorno a me si è creato il vuoto. Non so a chi rivolgermi l’unica strada che posso percorre è quella estrema di vendermi un rene. Chiedo aiuto a voi che vi occupate dell’informazione per sensibilizzare chi di dovere. Grazie”.
Dunque, non avendo più cose da vendere e essendosi ridotta a chiedere aiuto a tutti per portare il pane a casa, è costretta a questo gesto estremo “Non si può vivere così senza futuro, senza dignità. Devo garantire un minimo alla mia famiglia. Mi spavento solo del futuro che lo Stato, le associazioni o altri non garantiscono a persone che rischiano la vita per il rispetto della legalità e della propria dignità.”
Chiunque volesse aiutarla può contattare la nostra redazione alla mail redazione@canicattiweb.com sarà nostra cura reindirizzare i vostri messaggi all’interessata.












