“Vi prego di essere puntuali, la seduta inizia alle 17 e desidererei che tutti e sei siate qui alle 17”.
La dottoressa lo disse con tono deciso e anche un po’ incazzato. Era la prima seduta.
“D’altronde lo avete chiesto voi di venire in analisi dopo avere deciso di candidarvi a sindaco del vostro paese”.
Uno di loro accennò a un gesto di scuse, alzando la mano in segno di accordo.
“io ho deciso di candidarmi perché credo di essere simpatico alla gente” disse il primo di loro quasi a volere anticipare gli altri.
“ Bhe, non credo sia sufficiente” replicò la dottoressa.
“ Non lo credo anch’ io” aggiunse un altro dei candidati. “ infatti io ho deciso di candidarmi dopo che ho visto fare il sindaco a lui” indicandolo con il dito quasi con atto accusatorio.
“ cosa c’entra?” chiese il candidato indicato.
“ Se lo hai potuto fare tu, figurati io”
“ no, no, no, non avete capito nulla, io invece mi candido perché da sempre ho fatto politica”
“ e si vede come l’hai fatta” replicò quello che non aveva ancora parlato”
“ che vuoi dire? “ “ Voglio dire che hai fatto politica sempre per le tue tasche. Io invece mi candido perché voglio cambiare questo paese”
Si udì un coro “bummmm” “ sì voglio cambiare questo paese, cosa ci trovate di strano?”
“ a dire il vero hai fatto il capo condominio del tuo palazzo e se non ricordo male l’antrone è ridotto a una discarica, per non parlare dei singoli pianerottoli”
La dottoressa: “ insomma ognuno di voi vuole candidarsi per un motivo diverso, ma cosa, nel vostro intimo vi spinge a farlo, ditelo con estrema sincerità”
Il primo candidato: “ vuole mettere potere sfoggiare la fascia tricolore….
Il secondo: “ essere riverito ad ogni passo…”
Il terzo: “ rispettato dai parenti e osannato dagli amici…”
Il quarto: “ non prendere le multe dagli ausiliari del traffico…”
Il quinto: “ essere chiamato signor Sindaco….”
Il sesto: “ potere fare avere la casa popolare a mia cognata….”
La dottoressa : “ e per il paese???”
Tutti in coro : Sììì…. il paese… avà dottorè, mancu lei ni pari……….