Si conclude la nostra trasmissione “Politicamente corretto” che ha dato la possibilità a tutti i candidati a sindaco di confrontarsi con la città esponendo i loro programmi e le loro idee. Nell’ambito della parcondicio il sottoscritto, direttore di questa testata, ha contattato personalmemnte tutti i candidati per consentire loro di avere a disposizione un mezzo di comunicazione, sicuramente non indifferente, visto la mole di commenti che ogni giorno arrivano in redazione. Su sei candidati hanno accettato il nostro invito solo 4, l’attuale sindaco Vincenzo Corbo e il candidato a sindaco Daniela Marchese Ragona, per motivi che attualmente sconosco, non si sono presentati presso la nostra redazione.
Personalmente con entrambi mi lega un ottimo rapporto umano ma giornalisticamente rispetto ma non condivido la scelta di snobbare questo mezzo di comunicazione. Detto questo, non faccio ulteriori considerazioni in merito. La nostra testata, resta aperta a tutti i partiti politici senza nessuna distinzione poichè è questa la linea editoriale che ci ha contraddistinti fin dalla nascita del portale.
Concludo con una riflessione. A due giorni dal voto, continua in città la passerella di gente che intravedono il miraggio di una “sistemazione” all’interno del Consiglio comunale, dimenticando che la “politica” nel senso più nobile del termine, vuol dire adoperarsi per mettersi al servizio della propria città e non per servirsi di essa.
Aldilà della retorica , in questi giorni discutendo con alcuni colleghi , riflettevamo sul numero esagerato di candidati, ben 482. Quanti di questi sarebbero stati disposti a mettersi in gioco se il gettone di presenza, per i consigli comunali e per le varie convocazioni delle Commissioni, sulle quali ritornerò con un ben più ampio editoriale, non ci fosse stato? Forse solo una decina.
Sta per arrivare il momento topico, un’occasione che si presenta solo ogni lustro. Ma i programmi, dove sono? Ho chiesto ad alcuni aspiranti consiglieri di spiegarmi il meccanismo della macchina amministrativa, la risposta è stato un imbarazzante silenzio!!!
La tradizione dunque non viene smentita. Le elezioni comunali sono una grottesca sarabanda di improvvisazione. E allora, dovrebbero essere gli elettori illuminati ad impedire che tutto si ripeta, chissà se ciò avverrà o se la mia resterà solo un’utopia. Grazie dell’attenzione.


















