Il dado è tratto. Ancora qualche ora e tutti dovranno tacere,almeno in tv sui siti web e su tutti i mezzi di informazione. Termina qui la prima toranata elettorale per l’elezione a sindaco della nostra città. Questa però, sarà quella decisiva per eleggere il consiglio comunale che andrà a rappresentare la nostra collettività.
E’ stata una campagna elettorale con il freno a mano tirato, durante la quale gli avversarsi hanno continuato a studiarsi a vicenda. Una campagna elettorale con una sola certezza: nessuna certezza. Non si sa ben chi andrà al ballottaggio e con chi. Questo la rende ancora frizzante e le aspettative continuano ad essere tutte aperte e legittime.
Una cosa va detta; abbiamo ascoltato tanti buoni propositi, programmi, idee, soluzioni, intuizioni, alcune particolarmente fantasiose, altre stonate, altre ancora poco convincenti. Ognuno dei candidati ha cercato di descrivere il paese come egli lo immagina, magari scopiazzando qua e là per trovare l’originalità che lo contradistinguesse. Non so fino a che punto qualcuno ci sia riusciuto. Certo è che questo nostro paese aspetta con grande desiderio e necessità una guida. Uno che abbia le idee chiare, che una volta passata la sbornia delle elezioni dimostri fin da subito di sapere cosa fare e da dove iniziare; disposto a mettere in discussione qualsiasi cosa, assessori compresi, (strumento questo di scambio elettorale) e che costruisca una squadra di governo di persone davvero capaci di portare valore aggiunto all’azione di governo cittadino.
Insomma, da queste elezioni credo che l’unico che ne può uscire vincitore o sconfitto è il popolo canicattinese e nessun altro. Buon voto a tutti e che non vinca il peggiore….