Un compenso da 100 mila euro, più alcuni benefit come un appartamento di 10 stanze, con uffici di segreteria e tanto di zona-letto, nella centralissima via Generale Magliocco, a Palermo, con un costo di 55 mila euro l’anno più 12 mila euro di spese condominiali.
A fare i conti sono i deputati regionali del Pd, Giovanni Panepinto e Elio Galvagno, componenti della commissione Bilancio dell’Ars, che stamattina ha discusso delle funzioni del garante per i diritti dei detenuti, carica ricoperta dal senatore Salvo Fleres (Grande Sud).
“Con tutto il rispetto per il ruolo del garante per i diritti dei detenuti – sostengono i due parlamentari – in un periodo di crisi come questo crediamo sia opportuno tagliare drasticamente i costi di questo ufficio”.
Panepinto e Galvagno sottolineano che “all’ufficio di Palermo si aggiunge la seconda sede di Catania, la stessa città del senatore Fleres”.
“Nella prossima finanziaria regionale – affermano – proporremo di tagliare i costi di questo ufficio e chiederemo di sopprimere le norme che consentono ai deputati regionali, nazionali ed europei di svolgere la funzione di garante, così come accade nelle altre regioni italiane. Lavoreremo – concludono – per eliminare certi sprechi e per fare in modo che la sorte dei detenuti abbia attenzioni ben diverse rispetto a quelle attuali”.
Immediata la replica del diretto interessato: “Immagino che, nel corso dei lavori della II Commissione, siano stati forniti, a opera del dirigente dell’ufficio, documenti e informazioni parziali: preciso che ho già querelato il dottor Buscemi e tutti i giornali e le agenzie che hanno riportato informazioni false e depistanti”.
“Preciso che la sede di Palermo dell’Ufficio del Garante – aggiunge – non è un mio benefit, dato che, presso di essa, dovrebbero lavorarvi più di una dozzina di dipendenti dell’ufficio medesimo, non del senatore Fleres. Non ho mai visto in tale sede alcun appartamento personale, nè camere da letto. Evidentemente l’ufficio che frequento io non è lo stesso che frequentano altri”.
“Per quanto riguarda la sede di Catania, questa è gentilmente concessa in uso gratuito all’ufficio dalla Provincia regionale di Catania. Pertanto – aggiunge – tale sede non ha alcun costo per la Regione. Le attrezzature e i mobili sono dell’Ars e di altri organismi che li hanno anch’essi concessi all’ufficio in comodato gratuito. Rispetto al compenso previsto per il Garante, pari a 100 mila euro, ho precisato in più occasioni che vi ho rinunciato e in presenza di una campagna denigratoria operata da certa stampa, ho anche sporto diverse querele”.